

Sinossi
La più sfuggente e indefinibile tra le città italiane, Milano è quello che non è già dai suoi confini: è relativamente piccola rispetto alla sua forza di gravità, ma i suoi quartieri invadono i comuni limitrofi; come «città metropolitana» è un'astrazione senza alcun senso geografico o politico; come inurbamento è sconfinato, ma non ha una permeabilità di trasporti e collegamenti amministrativi tali da essere considerata una grande metropoli. La confusione non risparmia neanche gli autoctoni, che quando si incontrano devono sempre ripetere: di Milano Milano? In mezzo alla pianura, come sta inscritto (forse) fin nel nome - medio (p)lanum - senza una geografia imperiosa che caratterizzi il panorama o tracci i confini, i milanesi sono abituati a far da sé (ghe pensi mi) e rimodellarla ogni volta a nuove esigenze, adattandola allo spirito del tempo senza temere di stravolgerla. In mancanza di montagne hanno innalzato un «monte», senza lago se lo sono scavato, hanno deviato e tombinato fiumi, aperto e richiuso canali. Della città di un secolo fa non rimane quasi niente, e chi fosse venuto in visita venti, trent'anni fa faticherebbe a riconoscerla. Negli ultimi due decenni è stato ridisegnato lo skyline, e con lui interi quartieri. La Milano della nebbia e del panettone è sparita. È passata anche quella da bere, delle televisioni, sostituita oggi da quella della moda, del design, degli influencer e delle week. Le fabbriche sono location o coworking. In un paese spesso rivolto a un passato glorioso e a tradizioni eterne, è facile deridere una città che abbraccia il nuovo senza troppi pensieri, perché l'età dell'oro per i milanesi è sempre domani. E in questa corsa verso il futuro Milano non guarda in faccia a nessuno perché, da vera seduttrice, non giudica ma si specchia negli occhi di chi guarda: accogliente o terribile, attraente o respingente, liberatoria o fagocitante, aperta o omologata. Come la sabbia su cui è costruita, si lascia plasmare senza opporre resistenza, continuando a inventare, produrre e poi vendere desideri.
- ISBN: 8870919277
- Casa Editrice: Iperborea
- Pagine: 192
- Data di uscita: 09-11-2022
Recensioni
È stato bello scoprire che a Gioia c’era un boschetto e che la Lambretta si faceva a Lambrate. Migliori capitoli: La Capitale del Desiderio (Michele Masneri) e Un pezzo di Terra e Cielo (Jada Bai) Nella sezione “Milano col cœur in man” mi sarei aspettato una menzione a Recup https://associazionerecup. Leggi tutto
Un’ottima guida per capire un po’ di più Milano anche per gli autoctoni come me.
Alcuni pezzi molto belli e interessanti, altri un po' meno
Lived in Milano for 2 years, fully immersed in what I thought the city was. But this guide has opened up my eyes to how multifaceted Milano really is. While I did enjoy certain chapters more than others - Il dentro è il fuori, La verde bellezza, San Siro ha un certo flow, La metropoli ha molto nomi Leggi tutto
Piacevole raccolta di interventi che aiutano a vedere Milano con occhi diversi. Milano barracuda (per citare in qualche modo la capitale di Piotta), sì, ma anche Milano del volontariato, delle diversità e delle grandi opportunità. Mi sarebbe piaciuto un intervento sul patrimonio artistico della città, Leggi tutto
Elegante e interessante raccolta di articoli e pagine informative su Milano, alcuni ottimi (es. Cognetti) altri scarsi (es. l'autrice sinoitaliana di cui non ricordo il nome - edit: Jada Bai), con curatissima selezione di fotografie.
"La 90 non era bella dentro, come Milano crede di essere, anzi, era brutta e puzzava, ma perlomeno non ti lasciava mai fuori."
Citazioni
Al momento non ci sono citazioni, inserisci tu la prima!