

Sinossi
Tutto il mondo parla di Kamala Harris. Come ha fatto la figlia di due immigrati, nata nella California ancora segregata, a diventare la prima vicepresidente donna nera degli Stati Uniti? Se Kamala deve a qualcuno il suo posto nella storia, quel qualcuno è la donna che la mise al mondo a Oakland nel 1964, dandole il nome di una dea indù, perché «una cultura che venera divinità femminili produce donne forti». Sua madre era una ricercatrice indiana emigrata in California a 19 anni in cerca di una vita e un'istruzione migliori. Suo padre, un professore di economia giunto negli Stati Uniti dalla Giamaica per gli stessi motivi. Kamala assorbe in famiglia l'insofferenza per l'ingiustizia sociale e impara a non farsi spaventare dalle porte chiuse. Al pari dei suoi compagni della Howard University, l'ateneo nero di Toni Morrison, sente di poter diventare qualunque cosa. «Eravamo giovani, talentuosi e neri, e non avremmo permesso a niente e nessuno di sbarrarci la strada.» Etica del lavoro, determinazione, volontà di ferro sono le sue armi. E con queste sfonda molti muri e inaugura la sua collezione di prime volte: nel 2003 procuratrice distrettuale di San Francisco, nel 2010 prima procuratrice generale nera nella storia della California. Nel 2016 è eletta senatrice: è la prima afro-asio-americana. E se con queste stesse armi ha perso una battaglia, le primarie presidenziali, ha vinto però la guerra: la vicepresidenza degli Stati Uniti. Da procuratrice, si batte contro gli abusi sui minori, i crimini d'odio, la dispersione scolastica. Da candidata in lizza per la nomination democratica contesta a Joe Biden la sua antica collaborazione con due senatori contrari agli scuolabus per l'integrazione razziale: «C'era una bambina, in California, che ogni mattina prendeva uno di quegli autobus. Quella bambina ero io». Parole che hanno fatto il giro del mondo, utilizzate dai suoi sostenitori quanto dai suoi detrattori. Certo è che quello stesso Joe Biden l'avrebbe poi scelta come numero due della Casa Bianca. Kamala si era fatta notare. Ancora una volta, a modo suo.
- ISBN: 8828206241
- Casa Editrice: Solferino
- Pagine:
- Data di uscita: 21-01-2021
Recensioni
Don't read it, that's all I can say. After reading an autobiography like Becoming, this was an utter failure. Like I mentioned in my 50% completed review, there is nothing about Kamala Harris here. It's just a lot of names that a non American like me doesn't know, lots of dates and unnecessary detai Leggi tutto
Another of a half dozen gifted books from this year. This was of course clearly designed for the post-inauguration market. If you are a diehard fan of Kamala Harris, you will love this book. I don’t imagine there are many politicians that have fanatics, but Kamala may be that inspiring to you and if Leggi tutto
With the presidential election in full swing, I wanted to learn more about the Democratic Party’s nominee. As I’m not normally a fan of politicians’ autobiographies, I decided that instead of reading Kamala Harris's The Truths We Hold I would instead find the best available biography of her, which i Leggi tutto
This book sinks in Californiana like a lead weight; the minutiae is excrutiating. If that's your bag, have at it. If not, even if you're raring for a paean to Harris, don't bother with this. Do yourself a favor and just read The New Yorker articles on Harris (e.g. https://www.newyorker.com/magazine/ Leggi tutto
4.5 rounding up because it was the perfect day to listen! Admire her, looking forward to fresh healing competent future, welcome back America!
I'm not a fan of Kamala Harris. Dan Morain obviously is. That's fair. I will concede happily that she has good qualities and has done good things. However, Morain's unrelenting support for her throughout the book grows irritating. He quite simply has nothing bad to say about her. He bends over backw Leggi tutto
Citazioni
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