Sinossi
Cos'è stato davvero l'esodo istriano del secondo dopoguerra? Come ha cambiato la fisionomia e le sorti di un territorio? E come ha stravolto le vite dei molti esuli e di quei pochi che scelsero di rimanere? Nemmeno il tempo è stato capace di cancellare il trauma subito, che è riemerso dalle pieghe della storia per andare incontro a una dolorosa rielaborazione. Anna Maria Mori, che con la famiglia lasciò la nativa Pola per l'Italia, ripercorre quelle vicende attraverso il confronto epistolare con Nelida Milani, che a suo tempo scelse di restare, rinunciando alla lingua, a molti affetti, alle consuetudini di un mondo che, con ferocia, veniva snaturato. Il dialogo che anima queste pagine restituisce intatto, a distanza di decenni, il sofferente vissuto di entrambe le parti: l'umanità dei «rimasti» e quella degli «andati». Gli aneddoti si confondono con la cronaca, le riflessioni si intrecciano alla memoria, in un viaggio dentro e fuori di sé, nei ricordi da confrontare con altri ricordi, e nei chilometri sulla costa o all'interno dell'Istria. Mentre gli spettri dell'esilio e dell'intolleranza sembrano incombere nuovamente sull'Europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano.
- ISBN: 8829709115
- Casa Editrice: Marsilio
- Pagine: 256
- Data di uscita: 14-01-2021
Recensioni
Un colpo al cuore. Ritrovare in queste pagine espressioni, piatti, luoghi, emozioni che da una vita mi accompagnano. Ho sorriso, ho pianto, ho urlato di rabbia dentro di me. Istriana, anche se solo per metà, ma fiera di esserlo.
Un viaggio della memoria nell’istria contesa tra Italia e jugoslavia , con la popolazione vessata ora dai nazi-fascisti ora dai comunisti. I Un viaggio raccontato da due donne , allora bambine, appartenenti a due famiglie di origine italiana La narrazione è bifronte: un nucleo famigliare rimane , l’a Leggi tutto
Ho riletto questo libro a distanza di anni. Si intrecciano due narrazioni,di due coetanee.una è partita, l'altra è rimasta.il confronto permette di comprendere che in questa storia,tra gli italiani, non c'è qualcuno che ha sofferto meno.
Un dolore profondo e lancinante, le cui origini si cercano tanto nel mancato dialogo dell'epoca, quanto nel confronto tra chi va e chi resta. Non un semplice processo di colpe, al contrario un analisi narrata di due vite così diverse ma con un denominatore comunque.
Come vive e cosa prova chi è stato scaricato dalla propria terra e allontanato dalla propria gente. Bello nella sua tristezza.
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