

Sinossi
Quando nel 1947 scrisse "Spaccanapoli", suo libro d'esordio, Domenico Rea avvertì l'esigenza di cambiare il linguaggio tradizionale perché in quegli anni "avvenne una cosa: la guerra". Ed è in quella particolare atmosfera creatasi a Napoli durante l'occupazione militare alleata che scrisse questo libro dirompente, uno schiaffo alla cultura letteraria del tempo e ai luoghi comuni associati non solo alla città, ma all'intero meridione. Accolto con favore dalla critica ma confuso da alcuni con le varie operazioni neorealistiche di quegli anni, Spaccanapoli rivela già per intero le doti di uno scrittore non catalogabile, che descrive un mondo - quello della plebe - in una lingua sonante, ellittica, nervosa. La novità di questi racconti risiedeva nella compresenza e alternanza di alto e basso, di vernacolare e letterario, di un dialetto "avviluppato e attaccato alle cose". Il titolo Spaccanapoli fece la fortuna storica del libro, anche se la città non vi compare mai fisicamente: è piuttosto uno spazio simbolico, lo specchio della mentalità dei suoi abitanti "attenta a rubare ogni attimo di godimento, con qualunque mezzo, per la fondamentale ragione che la vita è un mare, ora buono ora cattivo, e l'uomo, ora naufrago, ora superstite".
- ISBN: 8830105058
- Casa Editrice: Bompiani
- Pagine: 160
- Data di uscita: 08-09-2021
Recensioni
2.5. Spaccanapoli è una raccolta di racconti, 8 per la precisione, alcuni brevissimi (giusto qualche paginetta), altri abbastanza corposi. Il titolo non fa riferimento alla strada-arteria di Napoli, città per altro presente concretamente soltanto in un raccontino, quanto più ad una dimensione simboli Leggi tutto
Ho iniziato questo libro ieri sera dopo aver fissato la libreria in camera mia per circa 20 minuti, in cerca di qualcosa che avessi veramente voglia di leggere, non trovando niente scelsi lui perchè era uno dei libri che avevo in libreria da più tempo, quindi decisi che era finalmente arrivato il no Leggi tutto
...affascinato dal titolo, deluso da tutto il resto ========== …finché non si giunse – fatto inaudito – a pesare la verdura. ========== C’era Nunziata, la bidella, una bizoca, che aveva un volto di ferro, ma gli occhi traditori; nel senso che rivelavano a un esperto la vera direzione della sua combattut Leggi tutto
Quando uno se ne muore vede sempre di meno e ode sempre di più. E la musica è bella.
Da quando l'ho scoperto, ogni anno in primavera io leggo Spaccanapoli e sono felice. Lo leggo e benedico ogni parola.
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