Rifugio in un mondo senza cuore. La famiglia in stato d'assedio
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Sinossi
Apparso per la prima volta nel 1977, questo libro, che affronta la disgregazione della vita familiare nella società contemporanea, fu accolto dalle recensioni entusiastiche della stampa di destra e dalla disapprovazione aperta degli ambienti della sinistra radicale, dai quali Christopher Lasch pure proveniva. Per i primi, l'opera costituiva «una vivace difesa dei valori tradizionali» che, una volta fatta astrazione dalle «sciocchezze marxiste» che la puntellavano, ne faceva un «libro meravigliosamente reazionario». Per i secondi, l'opera mirava semplicemente a restaurare «la famiglia borghese», responsabile per eccellenza delle ingiustizie inflitte alle donne. Nell'introduzione all'edizione tascabile del volume, apparsa nel 1978, Lasch non mancò di sottolineare l'assoluta incomprensione del testo che è alla base di simili interpretazioni, mostrando in primo luogo come la cosiddetta controcultura degli anni Sessanta fosse soltanto «un'immagine speculare del capitalismo consumistico» e come le legittime istanze del movimento femminista dovessero essere sostenute da una prospettiva, assai più radicale, di critica dell'organizzazione contemporanea del lavoro. La confutazione di queste interpretazioni è, tuttavia, contenuta nella maniera più chiara nello svolgimento dell'opera, dove destra e sinistra radicale appaiono soltanto in apparenza su posizioni opposte nell'interpretazione dell'origine della disgregazione della famiglia. Per entrambe sono gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso gli anni decisivi: magnifici i primi e catastrofici i secondi per la destra conservatrice, esattamente l'opposto per la sinistra radicale. Lasch ha buon gioco nel mostrare come la lenta dissoluzione della famiglia abbia invece una storia più che secolare. La crisi dei divorzi, il femminismo e la rivoluzione giovanile iniziarono non con la fine dei «gloriosi» anni Cinquanta e l'avvento della cosiddetta «rivoluzione sessuale» nei Sessanta, ma... nell'Ottocento, con l'estensione della produzione industriale e del modello della «fabbrica» che si impadronirono di «attività un tempo delegate all'individuo o alla famiglia». Postfazione di Goffredo Fofi.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 287
- Data di uscita: 24-10-2019
Recensioni
read this 20 years ago and it went over my head. in '09, the culture of narcissism appeared on my phd comps list and it went down much easier (and is reviewed somewhere on here). but this is the real lasch, lasch truly doing the work as opposed to merely shooting fish in a barrel (the agony of the a Leggi tutto
This is the driest of Lasch’s works that I’ve read so far. This book is a critique of the history of sociological study of the family. He does touch on the family unit and it’s evolution a bit but it’s mainly focused on it’s relation to the rise of capitalism. He claims that sociological conclusions Leggi tutto
A difficult if interesting read. Lasch takes a look at the family life and setup across several generations and the factors that have changed it. He also goes into the response from the health and scientific community and how they have intended to 'help' it and yet feels they may have only made thin Leggi tutto
Not Lasch's final word on a lot of the subjects he touches on—you can see much of it more fully developed in The Revolt of the Elite and The True and Only Heaven—and muddled in places by a determination to rehabilitate/explain Freud that is, whether it's ultimately right or wrong, mostly incomprehen Leggi tutto
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