Il segno
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Sinossi
12 gennaio 2012, il giorno che ha cambiato la Storia. Il giorno in cui quattro aerei di linea si sono schiantati al suolo: in quattro continenti diversi e quasi nello stesso istante. Nessun atto di terrorismo, solo un’assurda, tragica fatalità. O forse no. Perché, contro ogni logica, in tre casi ci sono stati dei superstiti. Tre bambini, usciti senza nemmeno un graffio dai rottami. E ben presto quei bambini sono diventati prima un mistero inspiegabile, poi un enigma inquietante. Nel disastro aereo in Giappone, infatti, un altro passeggero è sopravvissuto all’impatto, sebbene solo per pochi istanti, riuscendo a registrare un messaggio vocale sul cellulare: «Eccoli… Il bambino… Il bambino guarda i morti, ossignore quanti sono... Presto ce ne andremo tutti quanti... Il bambino non deve…»
Sono passati anni da quel maledetto giorno, eppure i Tre – come sono stati chiamati i bambini superstiti – sono ancora al centro del dibattito mondiale. Per fare luce sul mistero, alla giornalista Elspeth Martins non rimane che raccogliere tutte le informazioni disponibili, comprese le interviste rilasciate nel corso del tempo da chi si è preso cura di loro dopo gli incidenti aerei. E una cosa ben presto risulta chiara. I Tre hanno una forte influenza su chi sta loro vicino. A volte è un’influenza positiva, a volte invece è come se emanassero una forza malefica. E più Elspeth indaga sulla storia dei Tre, più gli interrogativi si accavallano. Chi sono – o cosa sono − davvero quei bambini? Una semplice anomalia statistica? Messaggeri di Dio, inviati sulla terra per uno scopo ancora oscuro? O il Segno premonitore della fine dei tempi? Molte domande, una sola risposta: questo romanzo.
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- ISBN: 8842923354
- Casa Editrice: Nord
- Pagine: 464
- Data di uscita: 10-09-2015
Recensioni
Penso questa sia la prima recensione in negativo che scrivo ... Ultra pubblicizzato, consigliato come se fosse un libro che dovesse lasciare il "segno", come se i 3 superstiti dovessero terrorizzare le masse e non far dormire la notte, invece, una grandissima delusione. Io che divoro libri anche in un solo giorno ce ne ho messi ben 12 per terminarlo, anche con fatica. Pensavo di leggere una storia, pensavo di poter tremare tra le pagine che raccontavano dei 3 sopravvissuti, tra l’altro bambini, non mi aspettavo una semplice rilegatura di un numero imprecisato di interviste, non vedo una grande storia dietro, sembra la fiera dell’assurdo, racchiude semplicemente in sé quanto la natura umana sia facilmente condizionabile. Quanto delle tragedie avvenute nello stesso momento possano venire collegate insieme, tragedie che conducano la mente umana a collegare dei “segni” ad alieni, terrorismo, profezie e segni Divini. Questo libro semplicemente racconta con le varie interviste la debolezza dell’animo umano, la sua predisposizioni al plagio quando è troppo debole, quanto si possa arrivare a gesti “estremi” solo perché si diventa irrazionali, quando si è sopraffatti dal dolore o non si riesce a dare una spiegazione plausibile … in poche parole descrive la “pazzia” umana. Non è scritto male, ma manca quel pathos, riscontrato solo in poche righe ma neppure sviluppato. Non è un brutto libro, ma di certo non un libro che vale milioni di copie
"Il segno", il primo libro di Sarah Lotz, dimostra che le potenzialità per diventare una brava ed affermata scrittrice ci sono tutte... però, ad essere onesti, bisogna anche dire che il romanzo poteva essere sviluppato decisamente meglio: sino a metà libro, infatti, il mio voto era un "5 stelle su 5"; la seconda parte, invece, è stata solo un rovinare e sciupare le buone intenzioni della prima! Ma andiamo con ordine e partiamo dalla trama: il 12 gennaio 2012 quattro aerei si schiantano in quattro differenti località sparse per il mondo; tutti morti tranne tre bambini (uno per ogni aereo, tranne il quarto senza neanche un sopravvissuto). Una passeggera di uno degli aerei caduti, prima di morire fa in tempo ad accendere il cellulare e a lasciare il messaggio "Eccoli... il bambino guarda i morti, ossignore quanti sono... adesso vengono a cercarmi. Presto ce ne andremo tutti... il bambino, lui non deve...". A distanza di alcuni mesi quei tre bambini hanno sconvolto, in meglio o in peggio, la vita di chi si è preso cura di loro... sino alle estreme conseguenze! Giunti a questa parte del racconto, bisogna però chiarire un punto importante: il libro non ha una trama vera e propria ma (e faccio i miei complimenti a Sarah Lotz per l'originalità della scelta)... vediamo entrare in scena il personaggio di Elspeth Martins, una giornalista che sta scrivendo un libro su quei fatti ed ora sta semplicemente riordinando le idee, gli appunti e le sue interviste. In pratica, ci troviamo a leggere un libro nel libro! Come ho detto prima, ho trovato davvero superlativa l'intuizione del racconto "in presa diretta", ossia direttamente (come se fosse una sequenza di interviste) da chi ha vissuto la tragedia ed il post-tragedia ma, a lungo andare, la stessa scelta narrativa (intendo, la mancanza di una trama lineare) si è rivelata, almeno nel mio caso, abbastanza noiosa, stancante e ripetitiva. Altra "cosa" che non ho apprezzato (ma ammetto che ho lavorato forse un po' troppo di fantasia): i quattro aerei e i tre bambini superstiti mi hanno ricordato i fatti dell'11 settembre 2001... anche quel giorno abbiamo avuto, purtroppo sul serio, quattro aerei dirottati (due finiti contro le Torri gemelle, uno contro il Pentagono ed uno caduto in Pennsylvania per un gesto eroico degli stessi passeggeri).
I HATE ambiguous endings. I am the type of reader who likes to have a clear outcome at the end of a novel, I can take a little ambiguity, but I really dislike it when a novel more or less leaves it up to the reader to figure out what has been going on in a story. This is what happened for me with thi Leggi tutto
http://www.into-the-fire.net/2014/05/... Do me a favour. Next time you’re in your local bookshop, go and check out the Horror section. What’s that you say? Your local bookshop doesn’t have a horror section? Okay, well, never mind. Even if it did, chances are it would be filled with nothing more frigh Leggi tutto
The Three is an impossible-to-put down, terrifying and mind-bending novel from Sarah Lotz, a prolific author (under numerous pseudonyms as well as her own name) and screenwriter who nevertheless hadn't come to my attention until I heard about this book. Based in Cape Town, Lotz describes herself as
This one's fairly hard to categorize, but based on the style of writing, alone, I can firmly place it in Horror. I have to say that I'm really enjoying all these recent epistolary novels. I always thought the old styles even from classics like Dracula were kinda overblown, but these fit me just fine. Leggi tutto
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