

Sinossi
"Caffè e sigarette" è un'opera di autofiction della narrativa tedesca contemporanea. Una definizione che coglie in parte una indiscussa verità, quella per la quale Schirach parla, in questo libro, di sè e della propria vita con gli strumenti propri della fiction, ma che non traduce pienamente l'ambizione letteraria che alimenta queste pagine. Schirach rifugge dalla presunzione dell'autorappresentazione, ben conscio dell'inafferrabilità del Sè, persino della sua inattendibilità, se separato dalle circostanze, dagli eventi, dalle situazioni e dalle vite altrui che lo determinano come tale. Tratta dunque della propria esistenza laconicamente, per via indiretta e per interposta persona, come si suole dire. Ripercorre rapidamente gli odori e i colori della propria infanzia, la tragedia della morte del padre, vissuta a quindici anni, la presenza sempre incombente, come un macigno ineliminabile, del fantasma del nonno Baldur, i fumatori incalliti che sullo schermo e nella vita reale hanno acceso la sua immaginazione - da Jean-Paul Belmondo, che in À bout de souffle muore sul boulevard parigino con la sigaretta in bocca, a Helmut Schmidt, che si faceva ovunque beffe del divieto di fumo -, gli incontri rivelatori dell'insensata finitezza della vita, come quello con l'anziana e ricca signora che non riesce a perdonare il suo amante, colpevole, ai suoi occhi, di essere morto per una ridicola puntura di vespa durante un picnic. Scene, personaggi ed eventi suggestivi, attraverso i quali traspare il personaggio Ferdinand von Schirach e, soprattutto, si rivela la sua pacata malinconia, quella struggente consapevolezza della fragilità dell'esistenza umana e dei miti crudeli che tentano di rimuoverla e che traversano da cima a fondo la storia tedesca. «Amare sè stessi è chiedere troppo» suona un passo di queste pagine dedicato a Imre Kertész, scampato ad Auschwitz da adolescente, ed elegantissimo negli ultimi anni della sua vita. «Ma la forma deve essere preservata, è la nostra ultima fermata». Impossibile amarsi se si è visto l'orrore di cui sono capaci gli esseri umani. Resta, però, sempre lo stile, la forma in cui si rifugia la nobiltà della vita.
- ISBN: 8854521701
- Casa Editrice: Neri Pozza
- Pagine: 144
- Data di uscita: 15-07-2021
Recensioni
How is that my first von Schirach? What have I been doing with my life?? I requested an ARC of the audiobook, mainly out of curiosity and because the fantastic Lars Eidinger narrates the texts, and I was surprised how much I enjoyed the book - clearly, I have been missing out so far. Ferdinand von S Leggi tutto
Jautru, man patiko. Paprastas tekstas, bet daug gilių minčių apie gyvenimą, teisingumą, gėrį ir blogį. Persiskaito greitai, tačiau dar ilgam palieka apie ką pamąstyti.
"Das Komplizierte, so wird uns gesagt, sei das Wertvolle. Aber das ist Unsinn. In Wirklichkeit ist das Einfachste das Schwierigste." Eine spezielle Sammlung. Philosophisches, Autobiografisches, Rechtliches, Ethisches. Und alles hängt zusammen - wie im richtigen Leben halt. Sowas in der Art habe ich n Leggi tutto
Ich hab ein wenig gebraucht, um mich an den Schreibstil zu gewöhnen. Aber wenn man einmal drin ist wirkt dieses Buch wie ein absolutes Erlebnis. Hat mich viel zum Nachdenken angeregt.
🏷 LESEEMPFEHLUNG Ein solches Werk habe ich bisher noch nicht gelesen und tue mich gerade auch sehr schwer, es zusammenzufassen und zu bewerten. Die Worte, die Ferdinand Von Schirach gefunden hat, waren philosophisch, komplex, echt und trivial. Ich muss gestehen, nach den ersten dreissig Seiten habe i Leggi tutto
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