

Sinossi
La «restanza» è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi. È questo un tempo segnato dalle migrazioni, ma è anche il tempo, più silenzioso, di chi "resta" nel suo luogo di origine e lo vive, lo cammina, lo interpreta, in una vertigine continua di cambiamenti. La pandemia, l'emergenza climatica, le grandi migrazioni sembra stiano modificando il nostro rapporto con il corpo, con lo spazio, con la morte, con gli altri, e pongono l'esigenza di immaginare nuove comunità, impongono a chi parte e a chi resta nuove pratiche dell'abitare. Sono oggi molte le narrazioni, spesso retoriche e senza profondità, che idealizzano la vita nei piccoli paesi, rimuovendone, insieme alla durezza, le pratiche di memoria e di speranza di chi ha voluto o ha dovuto rimanere. La restanza non riguarda soltanto i piccoli paesi, ma anche le città, le metropoli, le periferie. Se problematicamente assunta, non è una scelta di comodo o attesa di qualcosa, né apatia, né vocazione a contemplare la fine dei luoghi, ma è un processo dinamico e creativo, conflittuale, ma potenzialmente rigenerativo tanto del luogo abitato, quanto per coloro che restano ad abitarlo. Partire e restare sono i due poli della storia dell'umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di se stessi. Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente.
- ISBN: 8806251228
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 168
- Data di uscita: 26-04-2022
Recensioni
Un saggio che rispecchia ciascuno di noi, viaggiatori, rimasti e al contempo partiti. Un saggio che si interroga sul termine “restanza”, restare non in senso statico ma in senso dinamico. Un saggio che ripercorre il rapporto tra uomo e luogo, uomo e cibo, uomo e religione. In ogni dimensione, l’uomo Leggi tutto
Letto con piacere ed interesse, per curiosità e per capire meglio il rapporto conflittuale che tanti dei miei amici italiani hanno con il loro paese di nascita. La bibliografia contiene tanti titoli interessanti di romanzi che esplorano la “restanza”. Alla fine, sento però che il libro non ha dato d Leggi tutto
Credevo fosse un elogio del restare, ma non è questo. E' una trattazione sul rapporto tra partire e restare che mette in luce la complessità e la problematicità di entrambe le scelte. Questo lo rende un libro interessante.
Mi sembra che il senso che si può cogliere dal viaggio insieme a Teti nella "restanza" stia nella capacità dell'essere umano di dare senso e cura ai luoghi fisici e mentali che lo hanno segnato, che ha abitato e che abita. Consiglio la lettura a chi ha bisogno confronto e riflessione su temi legati a Leggi tutto
«L'esilio non l'ho scelto, mi è arrivato a casa». Una raccolta di riflessioni piene, bellissime e struggenti in cui mi sono riconosciuta. Lettura d'obbligo per chi, come me, è rimasto al Sud e si è visto definirsi nelle conseguenze di questa scelta.
Strepitosa scoperta del 2025. Un libro necessario in tempi di migrazioni universali.
Quanta tenerezza, quanta nostalgia, quanta saudade ne "La Restanza". Chi lo ha vissuto riconosce sin troppo bene il significato del sentimento di restanza, quella "cosa" che accomuna tutti quelli che in qualche modo hanno dovuto fare i conti con il partire, il restare, il partire e poi tornare, quest Leggi tutto
Darei mille stelle se potessi a un libro di grande cultura ed erudizione, ma soprattutto uno spirito critico e di ricerca, curiosità, speranza. Da migrante al limite fra la partenza e la restanza, ho sentito risuonare il bisogno di riconoscersi in entrambi i processi, di leggere le nostre esistenze Leggi tutto
Restare, andare, viaggiare, fermarsi, sono dimensioni connesse nella visione proposta dall’autore. Il legame tra chi resta e chi va, in memoria e vissuto, si ancora al presente e lo definisce. La memoria non è più vincolo ma volano, rampa di lancio verso il futuro. In questa prospettiva, quindi, non Leggi tutto
Nonostante sia un saggio, piango ancora per la mole di sentimenti cristallizzati che la lingua e i contenuti di Vito Teti hanno saputo scuotere, infragilire e, talvolta, rompere dentro di me. Dopo aver letto questo saggio, ho in mano almeno un biglietto per iniziare il viaggio interiore alla riscope Leggi tutto
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