

Sinossi
Prima entra il nasone, poi i due occhi azzurrissimi e sgranati, poi tutto il resto. Un corpo filiforme di un metro e 88 per poco più di sessanta chili in un dolcevita e un completo grigio che potrebbe reggersi da sé, se non fosse per i due trampoli. Un airone cenerino vestito da lord inglese. Un pomeriggio mi siedo nel corridoio fuori dal suo ufficio, con la porta sempre socchiusa. Lo spio dalla fessura per una mezz'oretta mentre scrive il suo editoriale sull'Olivetti Lettera 32. E assisto al prodigio che si ripete ogni giorno: è come una mantide religiosa in trance, la testa curva sulla tastiera, il naso quasi conficcato nel foglio che avanza sul rullo, i due indici che picchiettano senza sosta come sui tasti di un pianoforte, a un ritmo musicale. Poi, arrivato in fondo, estrae il foglio, rilegge rapidamente in tralice con gli occhiali sulla punta del naso, aggiunge un paio di virgole a pennarello, firma, sorride e consegna. Già sa che il pezzo è lungo il giusto, a misura della sua colonna in prima pagina («Niente "giri" nelle pagine interne: giramento di pezzo, giramento di coglioni»). Due cartelle dattiloscritte e immacolate, senza correzioni né tagli né cancellature. Letizia Moizzi, la nipote che lavora con noi, mi racconta che spesso lo zio Indro gli editoriali li sogna la notte e glieli recita, anzi glieli "canta", durante la passeggiata mattutina prima di scriverli, per accertarsi che abbiano il ritmo e la musica giusti. Il finale è sempre un lampo al magnesio, un fulmen in clausola. In settantadue anni di carriera, mai un articolo tirato via, o banale, o spento, o privo di un guizzo, di una trovata, di un'idea («una sola però: due sono già troppe»): l'esatto opposto del giornalismo medio di oggi. Ne troverete tanti, di quei miracoli, in questo libro. L'ho scritto per chi Montanelli l'ha letto, ma l'ha dimenticato; per chi Montanelli avrebbe potuto leggerlo, ma non l'ha fatto perché stava dall'altra parte della barricata; e, soprattutto, per chi Montanelli non ha potuto leggerlo per ragioni anagrafiche e non sa cosa si è perso. (Dall'Introduzione di Marco Travaglio)
- ISBN: 8817159204
- Casa Editrice: Rizzoli
- Pagine: 300
- Data di uscita: 20-07-2021
Recensioni
Dire agiografico è dire poco, ma del resto Travaglio che parla di Montanelli è più o meno un Luke Skywalker che parla del suo Yoda, quindi non ci si poteva aspettare niente di meno: Personalmente comunque me lo sono bevuto , un po' perché fan dello stile Montanelliano, ma anche per il fascino che susc Leggi tutto
Un collage di scritti rappresentativi di Indro
Ho letto molto di Montanelli e l'ho sempre considerato uno scrittore di prim'ordine. Ammiro Travaglio per la sua opera contro la corruzione politica e per il rispetto della legalità. Questo libro su Montanelli mi ha deluso. Si tratta di una biografia basata soprattutto su articoli e parole dello ste Leggi tutto
Veramente un bel libro, seguendo la biografia di Indro Montanelli vengono passati in rassegna i maggiori protagonisti ed avvenimenti della cronaca e della politica del secolo scorso, il tutto intervallato da aneddoti e battute che rendono la lettura molto piacevole ed assolutamente mai noiosa E' qua Leggi tutto
Straordinario e consigliato a chi ha amato il Montanelli giornalista, in più Travaglio tesse intorno la storia di Montanelli la storia della sua epoca.
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