

Sinossi
In un lugubre seminterrato di una città imprecisata è in corso un violento interrogatorio condotto dalla polizia segreta. Il comandante Otchaptenko chiede al prigioniero, accusato di spionaggio, di raccontargli la sua infanzia, in modo da far luce sul suo peculiare gruppo etnico. L'uomo ricorda allora, in una vertiginosa mise en abîme, un altro interrogatorio a cui era stato sottoposto, all'età di tre anni, da un misterioso zio. Si spalanca così un universo inquietante, popolato di personaggi indefiniti, sorta di temibili golem che abitano un sovramondo degno di Moebius, in un dedalo di palafitte che emergono da pozzi insondabili, traballanti passerelle e scalette di corda. Gli abitanti, dediti ad azioni di sabotaggio e guerriglia urbana, appartengono a gruppi etnici in perpetua lotta tra loro. Quello del bambino, composto di esseri infiltratisi anni prima sul pianeta Terra, è in grado di mutare e mimetizzarsi assumendo sembianze diverse, umane e non umane: creature che sono insieme vittime e carnefici, inseguiti e inseguitori, delatori e denunciati. Ambientato in un'epoca post-apocalittica, tra paesaggi lunari e metropoli devastate, con un occhio a Tarkovskij, ai racconti di E.T.A. Hoffmann e alle fiabe orrifiche dei fratelli Grimm, Liturgia del disprezzo, preludio alla stagione post-esotica di Volodine, è un romanzo dell'alterità in cui i nemici - extraterrestri, aracnidi o sottoproletari - sono forse soltanto il nostro doppio oscuro.
- ISBN: 8832973723
- Casa Editrice: 66thand2nd
- Pagine: 192
- Data di uscita: 06-09-2024
Recensioni
“ E il ritorno a casa, nel tardo pomeriggio, col cielo tagliato a metà, chiaro dalla parte da cui veniva il vento e dopo morente e brunastro, non appena si lasciava lacerare dai canini eruttanti dei comignoli, granuloso, incrostato, e poi la distesa delle rovine, la collina, i sentieri tra il cement Leggi tutto
(Premessa: devo scrivere pippone) Il voto reale sarebbe 2.5 Questo libro è meno di duecento pagine, ma sembra essere lungo il doppio. Ci sono due cose che permettono di perseverare nella lettura: la prosa di Volodine e l'idea di fondo. Il problema è che l'idea di fondo, da cui dovrebbe nascere e svilup Leggi tutto
Non lo so sincera. La scrittura è molto bella davvero però non so se è troppo complessa per me o é un dato obiettivo che Volodine scrive in maniera teoppo pomposa. Rischiato di addormentarmi più volte, non ricordo niente delle prime 100 pagine e credo di aver perso il 60% delle info. Detto questo, u Leggi tutto
"Liturgia del disprezzo" è un'opera di contraddizioni: stile, temi, obiettivi. Sullo sfondo di un futuro post-apocalittico si stagliano i ricordi - o i sogni - della voce narrante. Il libro non racconta una storia unica, lineare, bensì tante storie, vissute attraverso gli occhi del protagonista, che Leggi tutto
3.5 STELLE “Liturgia del disprezzo” fu pubblicato originarimente nel 1987 e da poco arrivato in Italia grazie alla sempre attenta 66thand2nd; primo romanzo di Antoine Volodine che leggo. Incuriosito dalla trama e da questo filone letterario denominato Post-Esotico del quale Volodine è fondatore e cred Leggi tutto
DNF a pagina 150; 1,5 stelle a mio parere soporifero e privo di assoluto significato, mi sono ritrovata a leggere e rileggere anche cinque volte la stessa frase tanto non riuscivo a concentrarmi a sufficienza sulla lettura, e pure le cose che apparentemente mi interessavano (la questione delle razze Leggi tutto
⭐️⭐️.5 ‘Liturgia del disprezzo’ è un’opera che affronta temi complessi e provocatori, ma purtroppo non riesce a mantenere sempre un ritmo coinvolgente. la prosa è spesso densa e richiede un’attenzione costante, il che può risultare faticoso per alcuni lettori. tuttavia l’autore offre spunti interessant Leggi tutto
Se l'intento di Volodine era di dare il via con quest'opera al post-esoterismo credo che non ci sia riuscito benissimo. L'opera è blanda, vuota, il disprezzo come forma alienante risulta troppo pacata nei legami intersociali e non basta la distanza razziale ed etnica per favorirne l'incolmabilità de Leggi tutto
3,5 è il giudizio. Scrittura differente, grande capacità evocativa, a volte difficile da seguire. Per chi cerca letture non convenzionali.
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