

Sinossi
Commedia tra le più esuberanti di Evelyn Waugh, "Scoop" è una satira deliziosamente irriverente sul mondo di Fleet Street, per gran parte del Novecento centro nevralgico del giornalismo londinese, dove ogni giorno si rincorrevano le notizie. I tempi e le sedi dei colossi dell'informazione sono cambiati, ma quanto alle notizie c'è una cosa che è rimasta invariata: poco importa se non sono esattamente vere; basta che siano appetibili. Lord Copper, magnate della stampa e proprietario del "Daily Beast", si è sempre vantato del suo intuito nello scovare giornalisti di razza, ma questo non vuol dire che non abbia commesso qualche errore di valutazione in passato, e che magari, preso da un momento di debolezza, non possa compierne di nuovi. Basandosi su una soffiata ricevuta a una cena, Copper si convince che non c'è miglior candidato di John Boot per ricoprire il ruolo di inviato speciale per seguire una succulenta guerra nella repubblica africana immaginaria di Ismaelia. Peccato che, per un errore, al suo posto venga reclutato William Boot, timido e impacciato gentiluomo di campagna che per il "Daily Beast" cura la rubrica "Luoghi lussureggianti" e per il quale l'incarico potrebbe rivelarsi fatale. In questa personale odissea, William si troverà costretto a portare, svogliatamente e quasi per caso, un incredibile scoop al suo capo. Basandosi sulle proprie esperienze come inviato speciale durante la guerra in Abissinia, Waugh indaga con la leggerezza della beffa il barbaro mercato delle notizie a qualunque costo.
- ISBN: 880753049X
- Casa Editrice: Feltrinelli
- Pagine: 272
- Data di uscita: 01-04-2025
Recensioni
A raving, scathing, pretty witty satire about the world of newspapers. A little shallower than I expected, but a fun, quick read.
There’s a song on Tusk by Fleetwood Mac where the chorus is “not that funny, is it” repeated over & over, & this did spring into my mind as I was a-reading Scoop but I opposed Lindsey Buckingham’s punkish sneer with an urbane “no, but it is amusing ” as in it kind of makes you nearly smile inwardly a Leggi tutto
Second time reading. File this under guilty pleasures. I'm, well outraged isn't the right word, made weary by the dreariness of the other reviews of this book: plot summaries, gestures towards its transhistorical narratives (or towards its capturing that peculiar moment before the Nazis invaded Polan Leggi tutto
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