Stando agli ultimi dati di Bsa Global Software Survey (qui tutte le cifre) ripresi anche dal Corriere della Sera, la pirateria online continua a rappresentare un grosso problema per l’industria dell’intrattenimento.
Dallo streaming illegale a film, musica e libri scaricati illegalmente, passando per videogiochi “craccati” e altre forme di pirateria, il tema è molto sentito anche in Italia, nonostante il lieve calo del fenomeno: da noi, infatti, “l’uso dei programmi pirata è passato dal 49 per cento del 2009 al 45 del 2015. Pochi punti in meno, anche se rimaniamo lontani dai Paesi virtuosi: Germania e Regno Unito, dove il 78 per cento del software installato è legale. Siamo anche al di sotto della media europea: dove, secondo Bsa, il 29 per cento dei programmi è pirata”, come sottolinea il Corriere.
Stando ai dati diffusi da Bsa, inoltre, “nel 2015 il valore del software illegale è stato di oltre 52 miliardi di dollari”. La regione con la più alta percentuale di software illegale è l’Asia Pacifica.