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Arto Paasilinna: i libri e l’umorismo dello scrittore finlandese

Arto Paasilinna Emilia l'elefante

Un tempo è stato giornalista, poeta e guardiaboschi, ma oggi Arto Tapio Paasilinna è uno degli scrittori finlandesi più famosi all’estero, uno dei pochi, in Finlandia, a vivere soltanto della sua scrittura. Il suo stile si caratterizza soprattutto per il brillante senso dell’umorismo, che gli permette di raccontare ridendo anche le storie più tragiche o amare, come nel caso del suo ultimo libro, Emilia e l’elefante (Iperborea, traduzione di Francesco Felici).

Tra i suoi titoli più famosi ricordiamo L’anno della Lepre (Iperborea, traduzione di E. Boella), che in Italia gli valse il Premio Acerbi nel 1994: narra le rocambolesche avventure di un giornalista che, dopo aver investito una lepre, si mette a cercarla per poterla curare, ma finisce con lo sparire nei boschi della Finlandia insieme all’animale, che diventa per lui un inseparabile talismano.

Al limite tra il racconto umoristico e quello tragico si colloca il romanzo Piccoli suicidi tra amici (Iperborea, traduzione di M. A. Iannella e N. Rainò), che affronta un tema molto sentito in Finlandia, quello del suicidio: un piccolo imprenditore in crisi e un colonnello vedovo si incontrano, per caso, nel granaio in cui si erano entrambi recati per togliersi la vita. L’incontro li porta a cambiare idea e fondare un’associazione per aspiranti suicidi che possano incontrarsi e sostenersi a vicenda. Il successo dell’associazione è garantito, il divertimento anche.

Con Professione angelo custode (Iperborea, F. Felici) Paasilinna passa ad osservare la vita dopo la morte, dal punto di vista di un ottantaduenne deciso a far carriera come angelo custode: dopo un corso di formazione in paradiso, gli viene affidato il suo primo protetto, un quarantenne, scapolo, che ha appena acquistato una libreria antiquaria. Peccato che l’angelo e il suo protetto abbiano opinioni diverse su come la vita vada vissuta. Il risultato è esilarante.

Fortemente caratterizzata da un umorismo spietato è la storia di un assicuratore e collezionista compulsivo: dagli slip di Tarzan al colbacco di Lenin, Volomari Volotinen accumula antiche rarità, compresa sua moglie.

La prima moglie e altre cianfrusaglie (Iperborea, traduzione di F. Felici) narra i suoi viaggi in Europa, per firmare polizze e scovare cimeli, tanto rari quanto improbabili.

Sulla scia di questo umorismo ma con una più marcata amarezza, il nuovo romanzo di Paasilinna, Emilia l’elefante (Iperborea, traduzione di F. Felici), prende vita in un circo degli anni ’80, in Finlandia, dove nasce una piccola elefantina, cui viene dato nome Emilia. Il suo destino, purtroppo,sarà segnato dal continuo restringersi delle norme sul trattamento degli animali e sul loro utilizzo a scopo di intrattenimento; infine, non potendo più esibirsi in attività circensi, sarà costretta a intraprendere un lungo viaggio verso lAfrica, che si costellerà di incontri improbabili con animalisti complottisti e scienziati folli. Tutto, inevitabilmente, all’insegna della risata, così caratteristica dell’autore, ma anche della riflessione.

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