Il mio nome è Katerina
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Tradotto da: Elena Loewenthal
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Sinossi
Dopo oltre sessant’anni di assenza una contadina rutena di nome Katerina torna al villaggio natale dove, seduta davanti alla finestra della casa ormai abbandonata, ripercorre i ricordi di una vita. Cresciuta nel periodo che precede la Seconda guerra mondiale in un paese di contadini cristiani, fin da piccola le viene insegnato a temere e disprezzare gli ebrei. Quando, però, alla morte della madre – una donna dura, arrabbiata con il mondo – il padre si risposa e precipita nell’alcolismo, Katerina decide di andarsene e trova lavoro proprio presso una famiglia ebrea. L’impatto con la loro cultura è forte: è difficile per lei abituarsi a quella dedizione al lavoro, al silenzio, alle regole ferree, persino all’odore dei cibi. Il calore della casa, però, la avvolge a poco a poco finché, imparando ad amare quelle persone, lei stessa ne assimila gli usi e i rituali. Ma le violenze dei pogrom arrivano alla loro porta, lasciandola di nuovo sola. Sempre più vicina a questo popolo, al punto da far circoncidere il figlio, Katerina si allontana dai suoi compaesani, mentre le tensioni nella regione crescono... Aharon Appelfeld racconta le devastazioni della Shoah attraverso gli occhi di una gentile che vi assiste, suo malgrado, impotente. Una donna semplice ma forte, capace di affrancarsi dai pregiudizi e che a fine conflitto sceglie di farsi custode della memoria di una comunità, quella ebraica in Bucovina, che non esiste più.
- ISBN: 882353299X
- Casa Editrice: Guanda
- Pagine: 240
- Data di uscita: 25-11-2022
Recensioni
This is a fairly simple read in the way it is written as well as being short (only 200+ pages which are small). The story is based on the life of a young woman in the late 1800's and early 1900's up through the holocaust. It is hard to recommend this book because it is one hardship (horrible ones) a Leggi tutto
I read this short novel in memory of the author, who died last week. Although not considered one of Appelfeld’s best works, this first-person narrative by a troubled Ruthenian woman who, when young, worked in Jewish homes at the end of the 19th century, is both unique and, for the most part, very we Leggi tutto
Qué lastima que a los muertos no se les permita hablar. Tienen algo que decir, estoy segura de ello.
Llegué a este libro por casualidad tras verlo recomendado en la biblioteca y, aunque por el argumento que tenía en la solapa me esperaba otra cosa, me ha gustado. Es una lectura corta pero profunda, emotiva, y te da el punto de vista de los judíos en Ucrania mediante los ojos de una ama de casa cris Leggi tutto
Дуже похмуро, скидає читача до прірви відчаю, такої глибокої, що аж дивно, що після прочитання залишається медитативно-спокійний настрій. Євреї очима української дівчини постають як інші і вищі істоти, не від світу цього, хоча їхній світ її не приймає до кінця. Leggi tutto
Прекрасна книжка, що читається на одному подиху. Я настільки співпереживала Катерині, наче зрослася з нею воєдине під час читання, відчувала її самотність, її біль, її духовну силу. Leggi tutto
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