

La gita in barchetta
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Sinossi
Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato. Ed è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo. Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata, Lirina, che non sa come liberarsi del muratore avvinazzato che ha sposato; e poi Vincenza, bella ma senza prospettive, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Su queste prime note si intona la sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé, e che nella Gita in barchetta interpreta una delle migliori partiture composte dalla penna leggera e tagliente di Andrea Vitali. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.
- ISBN: 8811004209
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 272
- Data di uscita: 28-10-2021
Recensioni
Sempre piacevole Vitali, leggero, ma mai troppo.
Accidenti, mi sono rifugiata in questo libro sicura di trovare la solita spensieratezza e serenità della Bellano di Vitali e invece questa volta ho trovato malinconia e solitudine. Più realista e anche un po’ pessimista, i personaggi non hanno lo stesso piglio allegro delle altre volte: malattie ser Leggi tutto
Non è la prima volta che leggo opere di Andrea Vitali. Tutte hanno suscitato in me la medesima impressione. Si legge molto bene, veloce, con un linguaggio semplice, comprensibile, popolare. La trama semplice ma molto curata. Quando inizi a leggere un libro di Vitali non vorresti mai interrompere, so Leggi tutto
Classico romanzo sulle sponde del lago di Como. Ormai, siamo abituati a questi romanzi di Vitale ambientati sul lago di Como ma, questa volta, il finale, diverso dagli altri, è una sorpresa (almeno per me lo è stato).
Soliti personaggi con nomi improbabili e storie che si intrecciano, pettegolezzi, equivoci , desideri , aspirazioni . E tanta amarezza.
Per arrivare al fulcro della storia e a cosa succede durante quella gita in barchetta questa volta Vitali parte da molto lontano. Da una storia e vicenda di paese separata che è solo il preludio alla storia che vuole raccontare. Prima conosciamo Annibale Carretta, vagabondo dalla vita dissoluta e le Leggi tutto
Quando ho voglia di una lettura rilassante e piacevole trovo in Vitali un ottimo rifugio. Anche se questa storia non ha la spensieratezza delle solite scritte da Vitali ma è malinconica e triste la sua scrittura scanzonata coinvolge nella lettura senza ma dare un senso di pesantezza al testo. La stori Leggi tutto
Per quanto la trama in sé sia molto carina trovo la sua stesura, il suo modo di raccontarla un po' superficiale. Non in termini di scrittura (ad esempio, il lessico, quello è ben strutturato, usato) bensì il modo di far capire al/la lettore/lettrice la storia. Almeno io personalmente mi sono sentita Leggi tutto