

Sinossi
«Secondo me, Vitali sorpassa con la sua levità Guareschi.»«Il suo è puro gioco narrativo con momenti di alto virtuosismo.»Antonio D'Orrico, «La lettura – Corriere della Sera»«Un grande narratore che, come Piero Chiara e Mario Soldati, sa raccontare la profondità della superficie.»Bruno Quaranta, «Tuttolibri»«La forza delle storie di Andrea Vitali nasce da una innata capacità di ascolto delle vicende della gente comune che egli trasforma in prodigiosa azione romanzesca.»Fulvio Panzeri, «Avvenire»La terza figlia di Serpe e Arcadio si chiama Birce, ed è nata storta. Ha una macchia sulla guancia sinistra e ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane. Chi la vuole una così? Chi la prende anche solo come servetta di casa? È l’agosto del 1893 e per i due coniugi, lavoranti presso il rettorato del santuario di Lezzeno, poco sopra Bellano, è arrivata l’occasione giusta. Perché una devota, Giuditta Carvasana, venuta ad abitare da poco a villa Alba, è intenzionata a fare del bene, per esempio aiutare una giovane senza futuro. Per Birce non sarebbe cosa da poco, perché la vita non pare riservarle un destino felice. Come a quella povera fioraia di Torino massacrata per strada. Che, a dire il vero, in quell’estate lontana, non è la prima vittima. I corpi sono a disposizione della sala anatomica dell’università torinese, dove il dottor Ottolenghi, assistente del noto alienista Cesare Lombroso, li analizza con cura, convinto che dalla medicina possa venire un aiuto alle indagini. Oltretutto, dalle tasche delle sventurate salta fuori un biglietto con incomprensibili segni matematici. Indicano un collegamento tra quelle morti? E nel mirino dell’omicida può essere finito lo stesso Lombroso, che già aveva ricevuto un analogo foglietto insidiosamente anonimo? Trovare la soluzione non è cosa per cui possa bastare il rigore della scienza. Forse, fantastica il Lombroso, lo spiritismo potrebbe dare un contributo. Per quanto a praticarlo siano persone fuori dall’ordinario. Un po’ come la Birce con quella sua macchia, che ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane... Nella Ruga del cretino, il mondo di Andrea Vitali, esilarante e pittoresco, si colora con le tinte del giallo, portando le lancette del tempo all’epoca degli albori della psichiatria e della nascente criminologia moderna. Una prova letteraria che alla felicità narrativa unisce un desiderio di esplorazione che avvince il lettore.
- ISBN: 8811142245
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 300
- Data di uscita: 26-02-2015
Recensioni
Un assassino matematico È un giallo venato d’umorismo, una lettura piacevolissima e scorrevole. Lo stile di Andrea Vitali è sempre particolare ed interessante, in grado di rendere rilassanti ed entusiasmanti le sue storie, fino a fargli meritatamente superare i tre milioni di lettori, che gradiscono Leggi tutto
Vitali's worst book. I have read almost all of his books, and they are all 3 to 4 stars, but this is really bad. It is true that it had to be the first of a trilogy (and that because of Vitali's disagreements with the publisher and / or co-author) this book has been orphaned, but it is still really
Ero partita con molte aspettative che mano a mano sono state un po' deluse. In primis non mi è piaciuto lo stile, una successione di capitoli brevissimi che narrano, alternativamente, una manciata di storie parallele che alla fine dovrebbero ritrovarsi a unirsi nel gran finale. Nello specifino i capi Leggi tutto
Questa volta Vitali ha perso il tocco magico che con leggerezza racconta un mondo racchiuso in un fazzoletto di terra. Storia deboluccia, i personaggi interessanti sono quelli di contorno. Incomprensibile poi la caratterizzazione macchiettistica di Lombroso.
Questo libro mi è piaciuto, ma ha un finale che non mi ha convinta. E' davvero molto arzigogolato, con intrecci di storie ed eventi e il crimine è quasi marginale per buona parte del romanzo, si è molto più concentrati sui personaggi, le loro storie e il loro percorso, comunque piacevole.
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