

Sinossi
A tre anni, Giulia è una bambina spigliata, autonoma, sempre con la risposta pronta. Forse anche perché la nonna ha l'abitudine di servirle un caffellatte ogni mattina, salvo poi lamentarsi di quanto sia nervosa. Però, visto che abita a Concordia sulla Secchia, un paesino in provincia di Modena, Giulia è anche una bambina che a tre anni può andarsene in giro da sola sul suo triciclo - l'importante è che non esca mai dai portici - fingendo di fare acquisti nei negozi e cantando Bandiera rossa, come le hanno insegnato gli anziani clienti della pasticceria di famiglia. È con loro che Giulia è cresciuta: nonni, zii, zie, vicini di casa e di bottega, parenti acquisiti, passanti, ragazze, mamme, vecchi e commercianti, tutti personaggi di un microcosmo bizzarro e meraviglioso, memorabile. Dal nonno che ha perso un polmone in una tempesta di sabbia durante la guerra alla zia suora che ipnotizza i topi; dal dottor Francesco, dentista che sa curare tutti i mali, alla libraia Arpalice che non vende libri ma manda i clienti in biblioteca; da Lina, una cliente con la fissa delle zucche, alla zia Tilde, capace di riconoscere le donne incinte dal collo. Un mondo che Giulia descrive con tono allegro e solo in apparenza leggero, perché l'ironia e il brio di chi la circonda sono spesso un modo per esorcizzare la malinconia e la solitudine. Una solitudine a cui ogni personaggio risponde a modo suo: chi confidandosi con la luna, chi cercando presagi felici nei sogni propri e altrui, chi con una battuta, una fuga o una grande abbuffata. Con "Mio padre è nato per i piedi" Elena Bosi, «la figlia dei portici», crea così l'affresco di una famiglia e di un'intera comunità, un romanzo corale che ci restituisce un mondo sorprendente e poetico che forse sta scomparendo.
- ISBN: 885452932X
- Casa Editrice: Neri Pozza
- Pagine: 224
- Data di uscita: 18-06-2024
Recensioni
Carino, scorrevole, belle idee e tanto potenziale, però seppur amante dei capitoli brevi e della scrittura asciutta, questi erano talmente rapidi da leggere da sembrare pensierini e considerando che sono tanti episodi diversi quanti sono i capitoli (circa 80, andando a memoria) senza che ci sia un f Leggi tutto
Un libro senza tempo, che non ti mette fretta e che puoi leggerlo e interromperlo quando vuoi, proprio per la sua struttura. Piccole perle di una quotidianità (di altri tempi) tutta italiana che forse si è persa, ma che grazie a questo libro puoi ritrovare e respirare, e a farla anche un po' tua anc Leggi tutto
Un piccolo spaccato di infanzia emiliana raccontato come tanti piccoli quadri, messi uno vicino all'altro. Come nel caso di Annie Ernaux questo modo di scrivere per immagini non mi conquista del tutto, forse mi lascia addirittura indifferente. La scrittura di Bosi è scorrevole e le descrizioni sono g Leggi tutto
“E se piove, cammino anch’io dentro casa, andando su e giù per le scale, e mi dico che anche i miei giorni sono giorni regalati, i giorni di tutti lo sono, e dobbiamo cercare di viverli come ci pare.”
Ho sorriso molto per ogni storia, ogni frammento, ogni tentativo di inquadrare una famiglia - la sua - comune, come tutte, e, come tutte, buffa. Un esordio che è un mix di cliché e nostalgia di chi è nat* “al paese”.
un ritratto delle infanzie italiane nei piccoli paesi, leggendo non puoi fare a meno di ricordare gli avvenimenti, i personaggi e le storie della tua infanzia.
"La campagna è vuota: campi di soia, frumentone, erba Spagna. Una quercia, un pioppo. La vista arriva fino alle ciminiere rosse e bianche della centrale idroelettrica di Ostiglia, e alla notte, dalla ferrovia arriva il rumore del treno, a chilometri di distanza. Quando cala l'umidità, nelle giornate Leggi tutto
Grazie figlia dei portici. Ti ringrazio per aver raccontato il modo dei miei nonni, con i loro detti, le loro superstizioni, la loro vita semplice e sincera. Quando il vento soffiava tutto il giorno e cessava improvvisamente la sera, mia nonna diceva che era ‘una venta’. Si, proprio così, la venta s Leggi tutto
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