

Nel nome della croce
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Tradotto da: Leonardo Ambasciano
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Sinossi
Nel nome della croce parla dell’affermazione del cristianesimo nel IV secolo, ma dal punto di vista dei pagani e della cultura greco-romana. Da quella prospettiva, non c’è niente di eroico da celebrare e non mancano i documenti per testimoniarlo. Dalla ricostruzione degli eventi narrata da Catherine Nixey risulta evidente come il mondo classico fosse molto più tollerante di quanto comunemente si pensi e come i primi cristiani, o almeno molti fra loro, fossero molto più intolleranti e – più spesso di quanto ci si aspetterebbe – violenti.
L’autrice ci guida nel corso dei secoli cruciali della tarda Antichità, portandoci ad Alessandria, Roma, Costantinopoli e Atene, mostrandoci torme minacciose di fanatici incitati da personaggi che non di rado in seguito saranno chiamati santi. La distruzione di Palmira, il linciaggio della filosofa neoplatonica Ipazia, la chiusura definitiva della millenaria Accademia ateniese e una quantità di altri episodi mostrano un volto nuovo e inaspettato di quei tempi difficili. Quando infine il cristianesimo divenne religione di Stato nell’impero, le leggi finirono l’opera di rimozione della cultura classica, imponendo a tutti la conversione al nuovo credo e condannando all’oblio gran parte della raffinata e antichissima cultura greco-romana. Si aprirono così, di fatto, le porte al millennio oscuro del Medioevo.
Sono innumerevoli le opere che abbiamo perduto per sempre a causa del fanatismo profondo che animò quel periodo: magnifiche statue fatte a pezzi, roghi pubblici di libri, templi devastati, bassorilievi divelti, palazzi rasi al suolo. Dal punto di vista cristiano fu il periodo del «trionfo», ma per chi desiderava restare fedele agli antichi culti pagani e allo stile di vita tradizionale fu invece una sconfitta definitiva, al punto che lo scontro frontale tra la cristianità e il mondo classico che risuona in queste pagine non può non richiamare, fatalmente, le cronache dell’odierno Medio Oriente.
La storica e giornalista Catherine Nixey ci regala un libro coraggioso, che scuote le coscienze e rovescia le prospettive, e lo fa con una prosa serrata e incalzante, tenendo incollato il lettore alla pagina, mentre racconta un trionfo di crudeltà, violenze, dogmatismo e fanatismo là dove non pensavamo esistesse.
- ISBN: 8833940861
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 368
- Data di uscita: 06-10-2023
Recensioni
Nixey's pop history purports to present some kind of new perspective on the transition from the pagan Roman world to the dominance of Christianity, but all we get is dusty old Edward Gibbon rehashed for the post-Dawkins/Hitchens age. In the hands of skilled historian this could have been an interest Leggi tutto
O lucrare interesantă, demnă de citit și studiat, chiar dacă Nixey nu a respectat întru totul principiul „sine ira et studio”. Aș face cîteva observații benigne: 1. Cărțile antice (să le zicem „păgîne”) nu au pierit întotdeauna prin foc și nu au fost distruse intenționat (știu doar 5 excepții, le voi Leggi tutto
I almost didn’t read this book after reading all of the negative reviews: accusations of poor scholarship, personal biases, a vendetta against Christianity. She certainly has her opinions that she supports with quotes from her sources. I did my own fact checking, and didn’t find all of the distortio Leggi tutto
It is said that “ABSOLUTE POWER CORRUPTS”. Hence the post-Roman era is typically called as the Dark ages, since it was the period when Christianity held absolute power, which resulted in widespread destruction and corruption of everything that it touched. However, what was it like when Christianity Leggi tutto
Este ensayo trata de una religión monoteísta venida de Oriente que se extiende por Europa y destruye la tolerante y cosmopolita civilización dominante. Y esa religión es el cristianismo. La tesis del libro es que esa historia de que en el Imperio Romano la religión estaba en crisis (era casi laico, s Leggi tutto
I don’t know whether the beautiful province of Quebec, which has been my home for about fifteen years, now, has got the most places named after saints in North America, but it is sure you will see them on almost any plate on the road. Yet, Quebec is also one of the less religious places I know of, d Leggi tutto
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