Sinossi
Stanco di storie tristi, reali o immaginarie, Mauro Corona ha deciso che è arrivato il momento dell'allegria: basta disgrazie o morti ammazzati, esiste un tempo per la gioia. E quale modo migliore per rallegrarsi se non recuperando storie antiche perdute tra i boschi? "Barzellette letterarie" come quella di Rostapita, Clausura e Santamaria, riuniti per ammazzare il maiale ma troppo ubriachi per riuscirci davvero, o racconti che l'autore ha raccolto a Erto e dintorni, nei paesi e nelle osterie, come quello di don Chino, prete anziano, incapace di arrampicarsi fino alla casa più arroccata del borgo e di Polte che, per ripagarlo della mancata benedizione, quasi lo uccide lanciandogli addosso una forma di formaggio. Così, scolpiti dalle sapienti mani di Corona, momenti di vita di montagna, episodi tragicomici ed esilaranti diventano novelle, piccole grandi leggende da tramandare alle generazioni future. Chi legge percepisce subito quanto l'autore si sia divertito nello scrivere - "come mi sono sempre divertito a fare libri, a raccontarmi storie per rimanere a galla" dice -, eppure lui stesso ammette di essersi accorto, procedendo nella stesura, di non essere stato fedele fino in fondo all'intento iniziale: a ben guardare, infatti, le storie raccolte in questo volume non sono tanto allegre. Traggono tutte origine da fallimenti, solitudini, tristezze, "ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio".
- ISBN: 8804724552
- Casa Editrice: Mondadori
- Pagine: 160
- Data di uscita: 02-03-2020
Recensioni
Bah, che dire, non tutti i venti racconti erano allegri anzi, di allegri ce ne saranno stati 3, che mi hanno fatto proprio sorridere, gli altri mi hanno lasciato indifferente, alcuni proprio non gli ho capiti e altri non mi sono proprio piaciuti, erano quasi di cattivo gusto. Ho adorato quelli con p Leggi tutto
Finalmente ho ritrovato un Corona decente, con storie tristi e divertenti, di certo mille volte più interessanti dei suoi pistolotti pseudo-filosofico-naturalistici.
Stanco di storie tristi, reali o immaginarie, Mauro Corona ha deciso che è arrivato il momento dell'allegria: basta disgrazie o morti ammazzati, esiste un tempo per la gioia. E quale modo migliore per rallegrarsi se non recuperando storie antiche perdute tra i boschi? "Barzellette letterarie" come q Leggi tutto
Corona torna alle storie brevi, divertenti, ma anche malinconiche della sua gente, quei racconti che l'hanno reso famoso. Quella gente che abbiamo imparato a conoscere come fossero i nostri vicini di casa. Passano gli anni, molti di loro ormai non ci sono più, diventa più triste Corona per gli amici Leggi tutto
Sarà che parla di montagna , con nomi da montagna, sarà che da Corona mi aspettavo di più ma non mi é piaciuto molto. Ho l'impressione che Corona abbia tante cose da raccontare ma le racconta come una ricetta di pane e prosciutto . Gioca a fare il Boccaccio . Ma non dovrebbe essere un naturalista ? Leggi tutto
"𝘍𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦𝘨𝘳𝘪𝘢 𝘦̀ 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭’𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘪𝘰. 𝘙𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘱𝘢𝘱𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘢̀ 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘪 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦. 𝘔𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘪𝘢." Leggi tutto
La travolgente semplicità di Corona e' unica!!
E' stato un ulteriore tentativo per farmi piacere Corona: non riuscito! Non mi piace la sua scrittura, trovo che le storie non sono ben strutturate e l'italiano lascia a desiderare.
Una serie di racconti dove la vita di uomini tagliati con l'accetta, di uno stampo che ormai non esiste più, si dipana tra le pendici taglienti della montagna. Episodi di vita che potrebbero far sorridere, ma più che altro richiamano la nostalgia dell'autore per un mondo che sta svanendo lentamente. V Leggi tutto
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