

Sinossi
I nostri demoni possono solo essere domati, mai uccisi. In Non mi sono mai piaciuta, Valentina Dallari ha raccontato come era arrivata a pesare 37 chili, a non voler più sentire, né vedere, né vivere, e il modo in cui è riuscita a smettere di autodistruggersi. Ma fragilità, rabbia e paura trovano sempre nuove forme, rinascono ogni volta che rinasciamo. Come l'uroboro, il serpente che addenta la propria coda, simbolo antico dell'eterno ritorno: l'inizio e la fine non sono poi così diversi. In queste pagine coraggiose e taglienti Valentina ci accompagna in una discesa agli inferi di se stessa. Un viaggio nell'abisso interiore, per rischiarare l'anima e le sue crepe alla luce della consapevolezza. Una luce potente, in grado di riverberare anche su chi legge, per mettere a fuoco la storia di ognuno di noi. Se non possiamo ignorare i nostri demoni, tanto vale andare a conoscerli e osservarli da vicino, dialogare con loro, per fare i conti fino in fondo. Affrontando nell'introspezione solitudine, senso di inadeguatezza, autolesionismo, il rapporto contrastato con il piacere, l'amore, la bellezza e il giudizio degli altri, in Uroboro Valentina riesce a cogliere nel profondo un'intima e ineliminabile fragilità che può trasformarsi in forza consapevole, in un viatico per vivere restando sempre sé stesse.
- ISBN: 8856682362
- Casa Editrice: Piemme
- Pagine: 160
- Data di uscita: 25-01-2022
Recensioni
Alla fine della lettura il mio commento a caldo è stato un "Mah…" Tanti i temi trattati da Valentina Dallari in "Uroboro. Viaggio eterno nelle crepe dell'anima". Negli intenti, questo libro potrebbe avere delle buone chance: “Uroboro, come suggerisce il titolo, è un libro che non si conclude, dove la Leggi tutto
AUTENTICA " Non mi piace quando arriva Lei. […] Non ho ancora imparato a impormi del tutto e, alcune mattine, quando mi sveglio, gli occhi che si aprono non sono i miei. […] Le sorrido lievemente, consapevole del fatto che nulla cambierebbe la mia sorte avversa. E poi, facciamo conversazione. […] Sono Leggi tutto
Il viaggio eterno nella banalità. Manca di tecnica, di mordente. Ok l’iconografia del serpente che si mangia la coda all’infinito, ma qui siamo di fronte ad una sequenzialità di pensieri che manco l’Ulisse di Joyce, a differenza che qui un vero contenuto non c’è. Per tutto il tempo mi sono chiesta: Leggi tutto
2.50 ⭐️
Salvo 2-3 passaggi che ho evidenziato perché mi hanno effettivamente risuonato, ho avuto l'impressione di leggere post su MySpace/Fotolog/Tumblr dell'era EMO 2004-2008.
3.70
Libro che mi ha preso leggendo la trama e in cui ho voluto immergermi. Purtroppo però la trama non vale la lettura. Questo libro ho fatto fatica a leggerlo, frasi da poeta o di filosofia che cercano di colpire il cuore ed essere profonde ma poi sono mischiate e non si capisce niente. I pensieri che Leggi tutto
Citazioni
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