

Sinossi
Con testo latino a fronte
Il volgare italiano, di cui Dante tesse l’elogio nel Convivio, diventa oggetto di studio scientifico in questo trattato latino, progettato in quattro libri nel 1303-04, ma interrotto nel 1305 al quattordicesimo capitolo del secondo libro. Studio critico della storia letteraria del Duecento, l’opera è un contributo al dibattito che vedeva contrapposti il latino, lingua di cultura per eccellenza ma costruzione artificiale dei grammatici, e il volgare italiano, la lingua del «sì», lingua naturale e materna che il bambino apprende dalla propria nutrice. Dopo aver affrontato temi quali l’origine del linguaggio, il formarsi delle lingue, il loro suddividersi in idiomi e dialetti, Dante spiega le ragioni della sua avversione alle parlate regionali e propone che, in mancanza di un idioma unitario, sia affidato agli scrittori un raffinamento della lingua viva, che attinga alle più alte espressioni della lirica italiana. Pur nella sua incompiutezza, il De vulgari eloquentia è il primo tentativo di dare dignità e struttura formale all’italiano nel suo farsi lingua ma anche strumento di unità politica e culturale della penisola.
- ISBN: 8811364426
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 176
Recensioni
Se il latino è Grammatica e il volgare è lingua naturale, il De vulgari eloquentia è una Bibbia ancora illibata, immune ai germi del protestantesimo; scritta in latino per i cattedratici comuni mortali, esalta il volgare come lingua del corpo e dello spirito, eleggendola a idioma dominante delle ita Leggi tutto
Alle superiori, in Italia, a tutti tocca affrontare Dante, e in genere oltre alla sua Commedia ci parlano del De Vulgari Eloquentiae e del Convivio. Ma mai che li si legga, e probabilmente è un bene, perché a quell'età oltre a risultare noiose, queste letture, possono anche essere poco comprensibili Leggi tutto
I read this to find out Dante's thoughts about vernacular language and how evolved into that what it is today. This work, finished, could've been great work of Italian gramma but, as mentioned in introduction: "This is yet one more reason to regret that the work we have peters out in II. xiv, not onl Leggi tutto
For we hold that it is more truly human for a human being to be perceived that to perceive, as long as he or she is perceived and perceives as a human being. Admittedly, I quote this statement out of the general context of Dante's point. Yet I find that it illustrates my discord with de Vulgari Elogq Leggi tutto
As one with little love for the provincial dialect of the American Midwest—and this bears explanation, so picture a people who pronounce coupon “Q”-pon (like cu te) instead of KOO-pon as it’s supposed to be, while saying not “Q”-gur but the right KOO-gur for cougar (such inconsistency), and try not t Leggi tutto
Fascinating.
Espectacular trabajo de R.Pinto.
Qué tajantes son los escritores medievales.
Una curiosità per chi studia linguistica o si interessa della materia. Personalmente jo trovato interessante il primo libro, mentre nel secondo ho faticato di più a seguire.
Da leggere almeno una volta nella vita. Dovrebbero farlo leggere in tutte le scuole. Straconsigliato a chi ama la propria lingua!
Citazioni
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