Sinossi
Voltaire è stato il primo grande intellettuale in senso moderno: l'autore più letto, criticato, discusso ed emulato del suo secolo. Grande ammiratore degli inglesi, della loro libertà di pensiero e delle loro istituzioni, giovane esule, tra il 1724 e il 1728, nei teatri di Londra scoprì Shakespeare, allora in Francia del tutto sconosciuto, e contribuì alla diffusione della sua fama in tutta Europa. Solo pochi decenni dopo però - in concomitanza con la guerra dei Sette anni (1756-1763) vinta dagli inglesi - il successo del poeta inglese in Europa crebbe a dismisura, mettendo in crisi la tragedia, il ruolo della Francia nel mondo e, quindi, lo stesso Voltaire, la cui cultura significava regole, norme, principi e, soprattutto, buon gusto. Shakespeare, invece, che trascendeva i limiti aristocratici, metteva in scena non eroi ma uomini moderni, con un linguaggio ora ricercato ora triviale, unendo tragico e comico, alto e basso, divenne emblema del genio. Pur riconosciuto come il teorico della tolleranza, Voltaire vide vacillare il suo mondo e attaccò il poeta inglese, che considerava un barbaro e il cui sorprendente successo gli parve, a un secolo e mezzo dalla morte, uno scandalo intollerabile. Ma sapeva, dal punto di vista letterario e teatrale, di essere ormai uno sconfitto.
- ISBN: 8858140559
- Casa Editrice: Laterza
- Pagine: 212
- Data di uscita: 05-03-2020
Recensioni
I cambiamenti sociali e politici tra sette e ottocento anticipati dal cambio di gusto dell'europa: dalla tragedia declamata francese rispettosa delle regole aristoteliche alla scoperta e passione dilagante per la tagedia elisabettiana tutta azione e realismo.
Interessante, molto interessante: classicismo vs romanticismo attraverso l’opera e la riflessione critica di Voltaire drammaturgo. E attraverso la progressiva riscoperta (il riconoscimento) del bardo da parte della cultura europea. Forse non c’era bisogno di ridurre/semplificare (sul piano argomenta Leggi tutto
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