

Sinossi
Nel Regno sabaudo si impiccava di sabato mattina. L’ultimo pasto del condannato era una magra scodella di brodo. Da allora il tempo è passato come passa il tempo da noi, con la memoria genetica che conserva storture e malesseri antichi, in uno scenario affettivo, mentale, politico che tende a perpetuarsi immutato, tra piccole corti e orizzonti da cortile. Quel detto allora proverbiale e poi dimenticato, «il brodo delle undici», parla del nostro presente, della nostra agonia civile. Certo, siamo ancora vivi, ma quanto ci resta? Il danno è riparabile?
Se c’è qualcuno che oggi può mostrarci l’entità del danno, costui è Franco Cordero. E nessuno è più bravo di lui a far combaciare le figure, nessuno è così ingegnoso a scovare analogie nei fondi della storia. Dietro al Joker delle televisioni commerciali, al «tecnocrate d’una mai vista regressione intellettuale, politica, morale, estetica», ecco spuntare i profili dei precursori, a risalire nei secoli fino a Cola di Rienzo, estremo tribuno di mirabolante ascesa e fine miserevole.
Con questo attesissimo pamphlet Cordero torna al genere che l’ha fatto conoscere al grande pubblico. Ancora un conio memorabile: «il brodo delle undici» si avvia a eguagliare la fortuna del «Caimano», epiteto con cui Cordero per primo qualificò l’attuale signore delle sorti d’Italia.
- ISBN: 8833920488
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 194
- Data di uscita: 11-02-2010
Recensioni
Uno spino nel culo del potere. Peccato che il potere, e il popolo a cui questo potere fa scudo, non riuscira' a leggere questo scritto: troppo colto, troppo sagace, troppo ostico. Verra' a pagina 15, in cambio della corroborante erba televisiva quotidiana.
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