Un posto sbagliato per morire
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Sinossi
Un’inchiesta in cui la personalità della vittima è la chiave per arrivare al colpevole? Succede, più spesso di quanto si creda. Mai come in questo caso, però, il commissario Melis ne sembra convinto. Manrico Barbarani: una laurea in architettura, uno studio affermato, un socio da trent’anni al suo fianco, tante amiche, alcuni affezionati nemici, una passione per l’alpinismo, due mogli, anzi: due ex mogli. E un figlio di cui potrebbe essere il nonno.
Già. E tre proiettili piantati in corpo. E dove, poi! Nella più squallida delle periferie, che pure a Milano sono tutte squallide: vicino al dormitorio dei «barboni», su strade battute la notte da prostitute e ragazzi di vita.
Una doppia vita? Forse. Qualcosa però non convince Melis, a cominciare dal fatto che l’auto di Barbarani è in garage. E allora? E allora, nel sereno settembre milanese del 1981, il commissario e i suoi uomini iniziano un’indagine che, muovendosi fra i luoghi del potere più o meno occulto e le feroci dispute di una difficile separazione fra coniugi, sembra condannata ad arenarsi. Fino a quando l’assassino colpisce di nuovo. Allora, ecco, tutte le tessere del mosaico vanno lentamente al loro posto, disegnando una vicenda di grande amarezza, di grande solitudine, di grande amore. Quell’amore per il quale un uomo può persino tradire sé stesso.
Anche in questo romanzo, lo svolgimento corale e la voce di Milano, città non semplice sfondo ma personaggio fra i personaggi, creano l’inconfondibile atmosfera dei gialli di Hans Tuzzi, dove allo scavo psicologico dei protagonisti e alla cura descrittiva dei particolari si aggiunge una trama asciutta di gran ritmo narrativo e dallo svolgimento inatteso.
- ISBN: 8833970760
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 162
- Data di uscita: 12-05-2011
Recensioni
Mmm... sottotono la trama, insopportabili i protagonisti, vittima inclusa, alla luce dei fatti. Insipidi e fuori luogo anche i giochetti di parole scambiati tra alcuni membri della squadra del commissario: nel contesto mi hanno infastidita. Finale fuori binario rispetto alla storia. Rimangono affascina Leggi tutto
In questi due giorni, per me di festa, ho abbandonato il dottor Zivago perché portarmelo dietro in treno era molto faticoso ed ho comprato un piccolo giallo di questo autore italiano di cui non avevo ancora letto niente. Il fatto che i suoi gialli siano ambientati a Milano me l'ha fatto subito sembr Leggi tutto
ancora un caso particolare per il vicequestore melis e la sua squadra: un famoso architetto trovato morto in un quartiere malfamato e oltre la superficie patinata spuntano fuori subito potenziali nemici: concorrenti sleali, ex moglie sospetta, politici corrotti, un socio che forse non è quel che sem Leggi tutto
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tre 1/2* uhmmm.... l'italiano che é un piacere leggere, l'erudizione dispiegata, (si impara molto almeno la sottoscritta), salvano la valutazione stellesca, in quanto la storia é un po' fragilina, e alcuni personaggi appannati, non così ben delineati. Acquarellato.
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