

Sinossi
Giulio, trent'anni superati da poco, viene raggiunto dalla notizia della morte del padre. Famoso direttore d'orchestra, si era trasferito anni prima a Berlino, dove era stato nominato direttore della Filarmonica. Ossessionato dall'esecuzione della Nona Sinfonia diretta da Furtwängler nel 1942 per il compleanno di Hitler, aveva costretto l'orchestra a migliaia di prove estenuanti per ripeterla identica. La rivolta dei musicisti e l'accusa di nazismo che ne era seguita avevano troncato la sua carriera. Sullo sfondo di una Berlino in costante mutazione, Giulio intraprende il suo viaggio per raccogliere i pezzi della vita di quel padre scomparso improvvisamente e che aveva visto così poco dopo che aveva lasciato la madre e lui e suo fratello ancora bambini. Tocca a Giulio occuparsi di tutto e, nell'appartamento berlinese, tra gli oggetti, i libri e i file personali, quella che piano piano prende forma davanti ai suoi occhi è una nuova immagine del padre, una nuova storia. Culicchia scrive un romanzo che racconta e riflette su amore, fallimento, ossessione, e sul rapporto tra padri e figli. Sulla nostalgia di ciò che è passato e non tornerà più e di ciò che non è mai accaduto, di ciò che non siamo riusciti a far accadere. E allora come si colmano i vuoti da noi stessi creati? Che cosa significa fallire? Cosa significa per un padre lasciare i figli? E per i figli crescere con un amore spezzato a metà? Può un'ossessione salvarci dal rimorso e dal rimpianto? Può un orrore che è altro da noi salvarci dalla nostra personale tenebra?
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 218
- Data di uscita: 12-03-2019
Recensioni
Per ottenere la ricchezza bisogna, contro la legge stessa della vita, rinunciare all’amore Il protagonista apprende la notizia della morte di suo padre e cerca di convincere il fratello e la madre a partecipare alle esequie senza riuscirvi. I genitori si sono separati venticinque anni prima, il frate Leggi tutto
Non conoscevo Culicchia: nonostante sia uno scrittore della mia città, non ho mai sentito la curiosità di leggere qualcosa di suo. Questo libro è arrivato a me grazie ad un regalo, che però ho tenuto da parte per tanto tempo. Non me la sentivo di affrontarlo e pensavo sarebbe stato deprimente legger Leggi tutto
Culicchia lo conosco per due cose: l’aver scritto Tutti giù per terra, da cui il film con Mastandrea e la colonna sonora dei CSI, e l’aver tradotto American Psycho. Entrambe risalgono più o meno a vent’anni fa. Poi l’ho perso di vista. Qui Giulio raggiunge la salma del padre a Berlino dopo la sua mor Leggi tutto
Ci vuole del coraggio, sì, del coraggio a vivere in Italia nel 2019 e buttare giù un testo come questo. Ci vuole un talento inestimabile per farselo pubblicare. Specie in un mondo dove ad ogni piè sospinto si riparla del “ritorno del fascismo”. Come sempre Culicchia è diverso, va a fondo nello scand Leggi tutto
Ho finito il libro ieri sera, ma prima di scrivere un mini commento ho dovuto farlo sedimentare, come scrive GIULIO ho dovuto più volte inspirare e espirare. Un libro bellissimo e devastante, in cui argomenti pesantissimi sono trattati con il giusto numero di parole e di .....spazi vuoti, per lascia Leggi tutto
Alla morte del padre Giulio ne scopre (alza il velo) i pensieri e potremmo dire la sua “second life” attraverso le lettere che ha lasciato ai figli, gli scritti, i documenti nelle cartelle del Mac. Un libro spiazzante. In quali aberrazioni possiamo immergerci in fuga dal presente. E come riusciamo a Leggi tutto
Un viaggio nel tempo, nei sentimenti e nelle convinzioni più insospettabili. Questo fa Giulio, protagonista del libro, quando apre i file del computer del padre morto da poco, a Berlino, dove si era recato per inseguire il sogno di una vita, una direzione d'orchestra come quella di Furtwangler per H Leggi tutto
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