

Sinossi
Tutto comincia nel 1968, l'anno in cui, insieme a tanti importanti cambiamenti, nasce il tennis Open, aperto a dilettanti e professionisti: d'ora in poi ogni gara sarà una sfida fra i giocatori più forti. Adriano Panatta è solo un diciottenne che si fa strada nei tornei juniores, ma a Wimbledon disputa «uno splendido match, perdendo in semifinale contro l'australiano John Alexander», come scrive Gianni Clerici nella cronaca del 5 luglio. E l'anno dopo assiste alla vittoria di Rod Laver, che conquista il primo Grande Slam dell'era Open. Con questi ricordi si apre il racconto di Panatta, una storia lunga cinquant'anni dove si intrecciano le sfide leggendarie, le sconfitte brucianti, i colpi impossibili, i segreti e le bizzarie dei campioni, che sono avversari e amici, i mille aneddoti raccolti dentro e fuori dal campo. Ci sono Connors incitato dalla battagliera madre e Nastase che recita al pubblico le poesie di Vilas, la rivalità fra l'orso Borg e l'antipatico McEnroe e i record delle sorelle Williams, le giocate cristalline di Federer e il furore agonistico di Nadal.
- ISBN:
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- Pagine: 304
- Data di uscita: 08-10-2019
Recensioni
Libro assolutamente da leggere per chi, come me, sin da piccolo è stato innamorato e praticante di questo sport affascinante ma anche attribuito dallo stesso Panatta “al diavolo”. Soprattutto la prima parte del libro, dedicata ai grandi miti degli anni 60-70 di uno sport allora nel passaggio da spor Leggi tutto
Bell'excursus sul tennis dell'era open. Vengono passati in rassegna tutti i più grandi. Lo consiglio!
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