

Sinossi
"Io non mi chiamo Miriam", dice di colpo un'elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia. Quella che le sfugge è una verità tenuta nascosta per settant'anni, ma che ora sente il bisogno e il dovere di confessare alla sua giovane nipote: la storia di una ragazzina rom di nome Malika che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Dando voce e corpo a una donna non ebrea che ha vissuto sulla propria pelle l'Olocausto, Majgull Axelsson affronta con rara delicatezza e profonda empatia uno dei capitoli più dolorosi della storia d'Europa e il destino poco noto del fiero popolo rom, che osò ribellarsi con ogni mezzo alle SS di Auschwitz. Io non mi chiamo Miriam parla ai nostri giorni di crescente sospetto verso l'"altro" interrogandosi sull'identità - etnica, culturale, ma soprattutto personale - e riuscendo a trasmettere la paura e la forza di una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all'erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 562
- Data di uscita: 29-09-2016
Recensioni
"D'un tratto si fermò e si girò a guardare le tracce nella neve, battendo le ciglia un po' stupita. Aveva lasciato delle tracce. In qualche modo doveva aver pensato di essere così irrilevante che il suo passaggio sulla neve morbida non potesse vedersi. Avvertì un formicolio allo stomaco. Io esisto, Leggi tutto
Lettura molto complessa. Ho apprezzato molto la postfazione che riflette sulle difficoltà di scrivere della narrativa seria e autorevole sul tema dei campi di concentramento, argomento spinosissimo e che negli ultimi anni sta subendo una vera e propria squalifica, a mio avviso, per tutti quei romanz Leggi tutto
"Un romanzo valido offre più domande che risposte E' un romanzo, e non una testimonianza, in un genere in cui scrivere una storia inventata possa sembrare una bestemmia. La Majgull Axelsson mi ha costretto ad interrogarmi su uno dei pregiudizi più facili e diffusi nelle nostre società opulente: quello Leggi tutto
Difficile trovare le parole giuste per recensire questo romanzo. Mi ha affascinata, mi ha inorridita, mi ha emozionata fino alle lacrime. Difficile parlare di Olocausto attraverso le parole di un romanzo, attraverso il vissuto di un personaggio inventato, ma la Axelsson vi è riuscita benissimo. La sto Leggi tutto
Un libro che mi riecheggia dentro l'animo da settimane,nonostante io lo abbia terminato da un bel po' di giorni,mi accompagna ancora il suo ricordo,il suo senso profondo,la sua umanità. Avevo desiderio di approcciarmi a questa storia da anni,ma non mi sentivo mai pronta di riaffrontare il tema dell' Leggi tutto
Mi è piaciuto moltissimo,lo consiglio.
Много ме докосна тази книга. Поплаках си и за Малика и за Мириам.
Ci ho messo un po’ a leggerlo. I temi trattati sono importanti, l’olocausto, le minoranze etniche etc. Però devi dire che si tratta di un’opera che risuona nella testa e nell’anima. Non devo aggiungere altro.
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