

Sinossi
Rispetto alla letteratura antropologica corrente, centrata sul concetto di cultura, I frutti puri impazziscono costituisce un punto di svolta: per la prima volta, infatti, l’attività degli etnografi – degli «scienziati» – è vista, con piena consapevolezza teorica, come parte della generale storia intellettuale della modernità, e soprattutto come produzione letteraria, attraverso la quale si ristruttura la coscienza dell’Occidente. Una storia in cui rientrano la fondazione del Musée de l’Homme e la spedizione transafricana Dakar-Gibuti, ma anche una suggestiva esplorazione dei rapporti tra surrealismo ed etnografia, la lettura parallela di Conrad e Malinowski, oltre che saggi su Segalen, Leiris, Césaire e la discussione di Orientalismo di Edward W. Said. Clifford muove da una constatazione: ci troviamo tutti in una condizione di «modernità etnografica», spiazzati in mezzo a tradizioni culturali disgregate, vittime di un’instabilità e di uno sradicamento che sono ormai un destino comune. E tuttavia, proprio da quella che potrebbe apparire una catastrofica perdita di autenticità e purezza, emerge la possibilità di una indefinita ricomponibilità degli antichi oggetti culturali in strutture dotate di nuovo senso.
- ISBN: 8833920542
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 432
- Data di uscita: 08-04-2010
Recensioni
Un testo eccezionale, molto accurato e curato attraverso la complessità della cultura umana osservata con l'occhio scientifico dell'etnografo. Il trattato richiede un livello di conoscenza elevato di testi e saggi inerenti agli argomenti trattati e non è di facile ed immediata lettura. Clifford cogl Leggi tutto
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