

E il giardino creò l'uomo
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Sinossi
Il giardino: ultimo rifugio della spiritualità e della poesia; ultima frontiera al di qua della barbarie e dell'alienazione; ultima utopia - ma un'utopia pratica, tangibile. Questi i temi che il giardiniere-filosofo Jorn de Précy - attivo a cavallo fra Otto e Novecento e di cui poco si sa, ma che è da sempre oggetto di venerazione da parte degli appassionati - ha riunito nel suo E il giardino creò l'uomo. Questo scritto vibrante è soprattutto il manifesto di un'idea del giardino che l'autore riuscì a realizzare nella sua tenuta di Greystone, nell'Oxfordshire; un'idea straordinariamente attuale e ancora, nella sostanza come nella forma, rivoluzionaria, quella del giardino selvatico. Nel fare il giardino, l'uomo - sostiene de Précy - deve restare in ascolto della natura, del genius loci, non forzare ma assecondare le forze che vi operano, mettendosi al loro servizio e riallacciando così il legame con il mondo naturale; il quale lo ripagherà regalandogli il piacere più compiuto e nello stesso tempo inesauribile, lo spettacolo della vita e delle stagioni. Trattato di storia dei giardini, memoir e nello stesso tempo appassionato pamphlet politico, E il giardino creò l'uomo è anche il ritratto di un uomo originale e, a suo modo, enigmatico; al termine della lettura ci sembra di vederlo scomparire lungo uno dei sentieri dell'amato Greystone, a raggiungere gli dèi che si celano tra le sue piante.
- ISBN: 8862206313
- Casa Editrice: Ponte alle Grazie
- Pagine: 125
- Data di uscita: 31-05-2012
Recensioni
Questo libro è stato uno di quegli acquisti fatti senza starci troppo a pensare, l’idea del giardino selvaggio, del non giardinaggio mi affascina da tempo (pur avendo io zero pollice verde). È stato una lettura affascinante e poetica e nonostante i tempi di cui parla siano lontani dai nostri (1911) Leggi tutto
se vi piace questo libro, vi piacerà l’album “le macchine non possono pregare” di anastasio. se vi piace l’album “le macchine non possono pregare” di anastasio, vi piacerà questo libro.
"dal 1912 questo breve e brillante saggio circola quasi clandestinamente in Inghilterra". Un saggio che credo chiunque possa leggere ma in pochi riusciranno a coglierne la profondità. Io l'ho trovato meraviglioso. Scritto da Jorn de Precy il giardiniere-filosofo che analizza il suo lavoro di una vit Leggi tutto
Purtroppo ho scoperto l'inganno che sostiene questo libro già a metà lettura: deluso e un po' indispettito ho impiegato una settimana per decidermi a riprenderlo in mano. Critiche e riflessioni sul giardino sono ancora godibili, tuttavia, una volta conosciuta la reale collocazione storico/temporale Leggi tutto
Molto bello se fosse vero. Così è un po' un esercizio di stile.
exquisitez en forma y fondo. Me ha despertado las ganas de tener y cultivar mi jardín. Es un libro con reflexiones acerca del papel del jardín , último refugio de la humanidad. Es una analogía indirecta, o una alegoría no buscada, sobre cómo cultivar el alma. Ojalá hubiera más libros de este autor. Leggi tutto
Quanti spunti storici e letterari Marco Martella ha saputo trasmettere tramite con il suo simpatico e passionale filosofo Jorn! Il giardino ha un'anima che va ascoltata ed una volontà che va assecondata...proprio adesso che sto progettando il mio giardinetto, questa è la lettura che serviva!
Las flores sencillas de la primavera son todo lo que deseo volver a ver.
Meraviglioso il racconto di Jorn, ti avvicina alla natura, al giardinaggio naturale. Nel rispetto di tutto.
Citazioni
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