Sinossi
Nella letteratura che affronta la questione della libertà umana si registra un grande squilibrio. Su un versante c'è una produzione abbondante, che attraversa i secoli, in chiave teologica, filosofica e giuridica; secondo questo approccio tradizionale il concetto viene declinato come libero arbitrio, libertà degli antichi e dei moderni, libertà politicamente definita e garantita. Su un altro versante, quello della biologia, delle neuroscienze, della sociologia della cultura e della sociologia tout court, i contributi sono invece ancora limitati e, soprattutto, di taglio settoriale e poco integrati. Questo testo si pone decisamente nella seconda prospettiva, muovendo da una ricognizione dei contributi più significativi delle scienze della realtà e mirando a integrarli in una lettura unitaria. Alla fine della ricognizione dei vari condizionamenti biologici e culturali, il libro affronta il nodo della "libertà possibile" dell'essere umano. La conclusione è che la libertà non consiste nella liberazione totale e improponibile dai vincoli strutturali, ma nell'assunzione della tensione tra il dentro e l'oltre delle forme storicamente determinate delle stesse strutture, ovvero nel sentiero stretto dell'essere qui e ora, e contemporaneamente nel sapere/volere/potere essere altrove. Una condizione che, non a caso, è bene illustrata dal paradosso della vecchiaia e del fine vita.
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- Pagine: 156
- Data di uscita: 21-07-2016
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