

Sinossi
Dodici anni dopo la pubblicazione di Perché siamo antipatici? Luca Ricolfi torna sui temi che hanno fatto unanimemente apprezzare la sua ricerca, ripercorrendo i cambiamenti sociopolitici degli ultimi quarant’anni, dalle origini della globalizzazione alla crisi delle economie avanzate, per arrivare a una dolorosa, stringente riflessione: ovunque in Occidente il popolo cerca protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale, ma la sinistra inevitabilmente impegna le sue energie per sminuire i problemi che gli elettori percepiscono come principali: disoccupazione, politiche di austerità, immigrazione, terrorismo. Se dunque, al di qua quanto al di là dell’Atlantico, i cittadini alzano aggressivamente la testa nei confronti di una sinistra impotente quando non addirittura cieca di fronte all’onda montante di paura che li travolge, non è così strano che il populismo si proponga come risposta, per quanto sommaria e inadeguata, alle angosce del presente.
- ISBN: 8830448524
- Casa Editrice: Longanesi
- Pagine: 288
- Data di uscita: 06-04-2017
Recensioni
4/5: Ricolfi, nella premessa, afferma: "Quella che si sta delineando, dopo lo tsunami della globalizzazione e lo shock della crisi, è una nuova frattura politica fondamentale, che non sostituisce completamente la diade destra-sinistra, ma con essa interferisce e a essa si intreccia: la dicotomia tra Leggi tutto
Cominciamo dal fondo. Se vi interessa conoscere tutte le tesi di questo libro vi basta leggere le poche pagine dell'epilogo: trovate tutto. Passi il capitolo precedente, che esplicita come sono stati raccolti e analizzati i dati, ma i primi due terzi del libro sono inutilmente ripetitivi, quasi come Leggi tutto
Analisi a tratti anche condivisibile ma l’autore è un conservatore che prova a nasconderlo malamente. Da rivedere molti dati del tutto errati (citare Reinhart e Rogoff 2009 dopo il 2013 è da corte marziale) come quelli sul limite al debito pubblico, sui tassi di criminalità degli immigrati, sulla cr Leggi tutto
Ho letto la prima parte tutta d'un fiato. La seconda mi è sembrata ripetitiva e ridondante. Mancano degli approfondimenti maggiori sul populismo italiano. In ogni caso ottimo saggio su questa sinistra "confusa".
Vorrei che tutti i saggi fossero scritti così. Al di là delle idee espresse, che possono essere condivisibili o meno, è questo il rigore che vorrei trovare in tutti i testi di approfondimento.
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