

Sinossi
Due sorelle, due destini, due campionesse. E dietro di loro un padre. Questa storia americana di famiglia e successo comincia in un giorno di giugno del 1978, con la romena Virginia Ruzici che vince la finale del Roland Garros e guadagna in una settimana quarantamila dollari. Richard Williams guarda per caso la partita, considera il tennis una noia mortale, ma rimane impressionato dal montepremi. «Dobbiamo fare due figli» dice alla moglie Oracene. «E pregare che siano femmine». È un uomo fortunato, Richard Williams. Il 17 giugno 1980 viene al mondo Venus Ebony Starr, quindici mesi dopo, il 26 settembre 1981, Serena Jameka. Giorgia Mecca racconta la fenomenale carriera delle due tenniste, da figlie obbedienti e sorelle devote a numero uno e due della classifica mondiale e stelle della cultura pop. Dai campi comunali di Compton, periferia della periferia di Los Angeles, al Centrale di Wimbledon, la cattedrale dei gesti bianchi, costretta dal loro arrivo a vestirsi di nero. Le sorelle Williams hanno conquistato complessivamente 30 titoli del Grande Slam, 44 se si considerano anche le vittorie in doppio. Per riuscirci hanno dovuto combattere avversarie, razzismi, ingiustizie arbitrali, pregiudizi. E hanno dovuto piegare il proprio corpo. Soprattutto hanno dovuto smettere di sentirsi sorelle e diventare nemiche. Fino a ritrovarsi il 28 gennaio 2017, vent'anni dopo il loro primo faccia a faccia, sotto rete a scambiarsi il definitivo segno di pace. Sempre e comunque nel nome del padre.
- ISBN: 8832971240
- Casa Editrice: 66thand2nd
- Pagine: 168
- Data di uscita: 06-05-2021
Recensioni
"Il tennis non ha bisogno dei negri". "Beat the nigger, beat the nigger!" "Le trovo disgustose. Venus somiglia a un animale, ci sono più possibilità di vederle su una copertina di National Geographic che su una di Playboy". "Vuoi essere chiamato mister Williams, noi ti chiameremo soltanto mister negro" Leggi tutto
Non essendo una tennista né un'appassionata di tennis, tuttavia ero ottimista verso questo libro, principalmente perché avevo amato Open. Non mi ha delusa, anzi, perché ci sono le donne, ci sono le sorelle, ci sono i duri pregiudizi da combattere e c'è la competizione, con se stesse e con le altre. Leggi tutto
Scrittura giornalistica che non si addice molto alle mie corde ma adatto all’incredibile storia delle sorelle Williams. Emerge in modo potente il loro senso di rivalsa contro una società razzista ed un mondo, quale quello del tennis, maschilista e legato ad un’ideale di bellezza univoco e standard. Leggi tutto
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