Che cosa è successo nel XX secolo?
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Tradotto da: Maria Anna Massimello
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Sinossi
«Né il Sole né la morte né il xx secolo si possono guardare fissamente». Equiparandolo a ciò di cui – secondo una celebre massima di La Rochefoucauld – sarebbe impossibile sostenere la vista, Peter Sloterdijk non pronuncia affatto una sentenza inappellabile sul Novecento. Piuttosto chiama in causa la debolezza di sguardo di chi continua ad applicargli, per cristallizzarne il senso sfuggente, etichette compendiarie come «età dei totalitarismi», «secolo breve», «era atomica» e infine, a celebrare l’affaccio sul nuovo millennio, «globalizzazione». Ricondurre il secolo passato all’archivio delle sue efferatezze o alla preminenza di un principio politico o economico significa abdicare alle finalità conoscitive a cui si ambiva, e cadere preda di quel riduzionismo che Sloterdijk giudica tra i più virulenti contagi novecenteschi, tutt’altro che debellati. Il «fondamentalismo della semplificazione» ha ingaggiato allora una gigantomachia con l’emergente logica della complessità. Dalla metafisica della pesantezza, e dalla sua alleanza con forze o valori che stanno in basso, alla radice, accreditati di una realtà più vera e ritenuti bisognosi di espressione, ha cercato di fuggire l’ontologia dello sgravio, alla quale Sloterdijk aderisce con passione antigravitazionale. La critica che muove alla ragione estremistica e profetica e al «radicalismo» che etimologicamente la sostiene non è soltanto la risposta filosofico-politica al quesito sull’essenza di un’epoca: è un allargamento di campo all’intera storia della civiltà occidentale, e all’altro logos, mobile e strategico, che ha in Odisseo il paradigmatico eroe cognitivo e nella sua educazione per mare la scena primaria della «svolta oceanica» da cui cinquecento anni fa prese avvio la globalizzazione.
- ISBN: 8833928373
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 288
- Data di uscita: 07-09-2017
Recensioni
All fruitful thinking is the work of imagination; all progress, all new insights into science and culture stem from imaginary leaps ... I am not making this up, I recently read this in Simon Leys' acclaimed collection, The Hall of Uselessness: Collected Essays . In that sense, this book by Sloterdijk Leggi tutto
Nou. Volgende keer een tekstschrijver inhuren.
A solid collection of texts and speeches from the 21 century. The first three or four weave together well, fleshing out his perspectives on the Anthropocene and current ecological issues. Deep Observation is short and fun. Many others dig deeper into late thinkers (Derrida, Lacan, Heidegger) which I Leggi tutto
Peter Sloterdijk geldt als Duitslands grootste nog levende filosoof. In een land dat een rijke filosofische geschiedenis koppelt aan een verwrongen zelfbeeld, is het niet evident, maar wel boeiend om te leven, denken en werken. In dit boek bundelt Sloterdijk enkele van zijn betogen. Die zijn wijd va Leggi tutto
I read this in the English translation, which came as paginated only up to p. 225. It's my first reading of Peter Sloterdijk, a very good introduction after all to his broader thought in the Spheres Trilogy and beyond them. The volume is an enjoyable companion "inside a bubble" of the 2020 global co Leggi tutto
Se trata de una colección de ensayos diversos, en su mayoría conferencias públicas, que el filósofo ha revisado para su edición en libro. Algunos de los ensayos son muy interesantes por lo que cuentan, a pesar de el lenguaje del autor no de ja de ser voluntariamente espeso. Uno no acaba de entender c Leggi tutto
Un gran filósofo sin duda mi amigo el Sloterdijk. Este es un libro que recopila algunas conferencias relacionadas con el antropoceno, la globalización, o el origen de la Filosofía. Honestamente es un libro que no hace honor al filósofo y a su obra, mis capítulos favoritos fueron los 4 primeros, a pa Leggi tutto
Collection of essays and speeches. Hard to peg what it was about exactly. But as far as I can tell, it was, on the surface, a defense of conservative talking points but also low key a warning about the dangers of nationalism and how nationalism twists terms to get its way.
Some essays are great and even 5 stars. However the latter part is significantly weaker and barely has a link with the overarching title. I started enthusiastic, I ended disappointed. Who needs a spanking; the author or the editor?
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