Elogio dei giudici scritto da un avvocato
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Sinossi
Rileggere – o leggere per la prima volta – cosa scriveva questo grande maestro di vita, prima che di diritto, negli anni dal 1935 al 1956, in una serie di aneddoti e di considerazioni piene di humour, provoca nel lettore (in qualunque lettore, anche se sprovvisto di esperienza giuridica) un’emozione da grande scoperta. Dalle pagine di Calamandrei balza un quadro vivacissimo e pieno di realismo, illuminato da un’aneddotica professionale e da una ricca messe di regolette preziose sulla difficile convivenza tra i due banchi dell’udienza: «L’avvocato deve sapere in modo così discreto suggerire al giudice gli argomenti per dargli ragione, da lasciarlo nella convinzione di averli trovati da sé»; «Il cliente non sa che molte volte, dopo una vittoria, dovrebbe andare ad abbracciare commosso non il suo avvocato, ma l’avvocato avversario»; l’indipendenza dei giudici «è un duro privilegio, che impone, a chi ne gode, il coraggio di restar solo con se stesso, a tu per tu, senza nascondersi dietro il comodo schermo dell’ordine superiore». Calamandrei insiste particolarmente sul motivo della comunanza delle vite parallele: «Il segreto della giustizia sta in una sempre maggior umanità e in una sempre maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici nella lotta contro il dolore: infatti il processo, e non solo quello penale, è di per sé una pena, che giudici e avvocati devono abbreviare rendendo giustizia». Guardi il lettore il fregio di questo libro: una bilancia nella quale il piatto più pesante è quello che porta una rosa, rispetto all’altro, che porta un codice: la poesia batte il diritto. (dall’Introduzione di Paolo Barile).
- ISBN: 8862202067
- Casa Editrice: Ponte alle Grazie
- Pagine: 406
- Data di uscita: 26-02-2015
Recensioni
Non era un eroe, né un santo: era solo un giudice.
Un poeta del diritto: questo è Calamandrei. Nel libro il celeberrimo avvocato condensa tutta la sua carriera, narrando episodi e aneddoti della sua vita professionale. Le pagine si sfogliano avidamente perché si è curiosi di conoscere di quale altra storia stravagante sia stato testimone l'autore. N Leggi tutto
Libro di aforismi e aneddoti di qualità alterna. Meno divertente - e meno sincero - dell' "Avvocatino impara" di Coarelli ( http://www.mori.bz.it/humorpage/avvoc... )
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