

Sinossi
«Queste sono le poesie che al di fuori di qualsiasi critico io stimo più di tutte. Sarebbero insomma quello che io lascerei ai posteri se posteri esisteranno.» Così nel 1973 Sandro Penna introduceva la propria raccolta di poesie in uscita nei tascabili Garzanti, l'unica assemblata da lui personalmente. I versi, scritti tra il 1939 e il 1958, si presentano straordinariamente compatti per i temi e il linguaggio: quella di Penna è una poesia limpida, che si rifà a una classicità senza tempo e applica la lezione di Dante, Leopardi, Rimbaud, Montale, tra gli altri, senza mai cadere nella maniera. Ma è una poesia solo in apparenza semplice, la cui chiarezza e luminosità non possono che nascere da una zona buia, da un mistero.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 165
- Data di uscita: 16-04-2019
Recensioni
Όταν δυσκολεύομαι να διαβάσω είτε γιατί δε νιώθω καθόλου καλά ψυχολογικά είτε γιατι απλά δεν τραβάει το διάβασμα αλλά την ίδια ώρα που δεν τραβάει είτε αυτό είτε εγώ το έχω ανάγκη για να κρατηθώ απο κάτι, ανατρέχω πάντα σε ποιητικές συλλογές. Από τις ενδιαφέρουσες και άκρως αισθαντικές περιπτώσεις π Leggi tutto
“Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi”
Non credo che Sandro Penna sarà il mio poeta preferito in assoluto della letteratura italiana, ma quanta raffinatezza in questi pezzi. Da oggi in poi mi dirò orgogliosa di condividere il giorno di compleanno con questo autore.
Questa raccolta di poesie di Sandro Penna è forse una delle letture recenti, che più mi hanno impressionato. “Perché è avvenuto?”, mi sono chiesto. Tutto sommato ho letto sia poesie più belle, nella mia vita, sia poesie, che trattavano gli stessi argomenti. Il punto, credo, sia che le forme più alte di Leggi tutto
Un libro di poesie che esalta la bellezza dei corpi maschili e che regala delle impressioni naïf sulla gioia di vivere anche nel dolore, sul trovare in ogni gesto che sembra banale il miracolo della vita
Tanta delicatezza e classicismo (Leopardi & co.), ma senza rinunciare alla modernità. Immagini spesso molto vivide (à la Pavese), ma semplici e quotidiane. Personalmente ho preferito la primissima metà della raccolta, che raccoglie le più belle. Consigliatissimo.
Roba tosta.
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