Il paradosso della bontà
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Tradotto da: Francesca Pe'
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Sinossi
«Tra le grandi bizzarrie dell’umanità c’è l’ampiezza dello spettro morale: dalla perfidia più indicibile alla generosità più commovente». Richard Wrangham espone così il nucleo portante di questo suo nuovo, stimolante libro. La domanda che pone è di quelle eterne: fondamentalmente, l’uomo è buono o cattivo? Ha ragione Rousseau col suo «buon selvaggio» oppure Hobbes e il suo «homo homini lupus»?
Non è una questione da poco, perché da questo dipende il ruolo delle istituzioni nella società. In altre parole: siamo originariamente buoni, e dunque sono le costrizioni sociali sbagliate a scatenare in noi la violenza? O, al contrario, siamo intrinsecamente cattivi e solo le istituzioni giuste ci inducono a convivere relativamente in pace?
Da antropologo, Wrangham attacca il problema dal punto di vista dell’evoluzione e in questo libro risponde con una teoria sorprendente, accattivante, solida e molto ben documentata in anni di studi; una di quelle teorie che possono cambiare un intero campo del sapere.
Anzitutto, ci informa Wrangham, «la combinazione di bene e male nell’uomo non è un prodotto della modernità». A giudicare dal comportamento dei cacciatori-raccoglitori di epoca recente e dai reperti archeologici, le persone condividono il cibo, si distribuiscono i compiti e aiutano i bisognosi da centinaia di migliaia di anni, ma le incursioni, il dominio sessuale, le torture e le esecuzioni erano all’ordine del giorno fin dal Pleistocene. Il dato, in pratica, sembra essere naturale e non culturale.
La soluzione dell’enigma inizia a delinearsi distinguendo tra due tipi fondamentalmente diversi di violenza: quella «reattiva», a caldo, istintuale, e quella «proattiva», pianificata, a freddo. Noi umani siamo ben poco reattivi istintivamente, e dunque tolleranti tra di noi, molto più di altre specie, ma siamo anche in grado di pianificare freddamente guerre e atti efferati di ogni tipo. Insomma, siamo sia buoni sia cattivi, ma in ambiti differenti. La domanda era mal posta.
Ma com’è possibile che si sia evoluto questo comportamento divergente?
Basandosi sulla comparazione con i nostri cugini più stretti, gorilla, bonobo e scimpanzé, e sullo studio dei diversi popoli, Wrangham espone il suo «colpo d’ala», proponendo che ci siamo «autodomesticati». Proprio come il cane, così mansueto, deriva dal lupo, tanto temuto, anche noi abbiamo selezionato in noi stessi la mansuetudine, tenendo intatta però la violenza proattiva, che risponde a meccanismi biologici differenti.
La lettura di questo libro fa aprire gli occhi e getta luce, con autorevolezza e grande capacità espositiva, sugli aspetti più controversi del nostro carattere, proponendo una lettura della storia naturale di Homo sapiens al tempo stesso convincente, sorprendente e inaspettata.
- ISBN: 8833932540
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 480
- Data di uscita: 10-10-2019
Recensioni
The premise of The Goodness Paradox takes some real effort to absorb, let alone accept. It is that Homo sapiens is actually mild mannered and non-violent, pointing to its self-domestication. That any species which can routinely slaughter its own in the millions while also routinely wiping out entire Leggi tutto
“The test of a first-rate intelligence is the ability to hold two opposed ideas in the mind at the same time, and still retain the ability to function.” – F. Scott Fitzgerald The human mind is plagued by a host of biases, and one of the most prominent is the “false dilemma” fallacy. This fallacy occu Leggi tutto
This is the most interesting, although long-winded, exploration of human violence that I’ve seen. First, Wrangham sets out to explain a paradox, that over the course of history people have grown more cooperative and non-violent toward members of their own communities, but also more prone to massive Leggi tutto
Subiectul principal al cartii este domesticirea, mai exact autodomesticirea omului. Trebuie spus ca este o ipoteza sustinuta de o parte minoritara a comunitatii stiintifice, dar asta nu o face mai putin interesanta.
I made a well thought out decision not to finish this book. This is the first time I have done this when I have received a review copy. I am at a place in my life where there are so many things I want to read and never enough time. As a result, I don't want to waste the time I have. Normally, I don' Leggi tutto
"The anthropologist Sarah Hrdy noted that to pack hundreds of chimpanzees into close quarters on an airplane would be to invite violent chaos, whereas most human passengers behave sedately even when they are crowded. As Dale Peterson observed, however, intense screening is needed to ensure that a se Leggi tutto
This is a book that I was eager to dive into, but boy, was it a dry one! While it does offer some interesting insights, it didn't hit the mark in terms of being an engaging and practical read. First off, let's talk about the good stuff. Wrangham's exploration of the intriguing paradox between human v Leggi tutto
The 'Goodness Paradox' explores a strange conundrum of human nature: on the one hand we are one of the most docile and co-operative species on the planet, second only to some insects in our ability to tolerate each others presence and work together to achieve great things. Yet on the other hand both Leggi tutto
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