

Sinossi
"Shorts", come i minifilmati che negli Quaranta servivano da presentazione ai pezzi jazz. Brevissimi racconti che narrano di un mondo "perverso", deformato dal progresso, abitato da creature stralunate, ragazzi alla deriva. È il diario rabbioso di una nevrosi, di una solitudine che si nutre di una lucidità e di una consapevolezza di per sé dispotiche, ossessive, lancinanti. È la cronaca di una vocazione al distacco, all'assenza dai miseri riti di una quotidianità che non arriva comunque mai a compiersi pienamente, perduta e sviata com'è dall'urto continuo con il mondo, con le parole sempre insufficienti e consumate, con l'ostilità, l'ottusità e la violenza degli altri che opprimono e aggrediscono, finanche quando sono immaginate.
- ISBN: 8806168118
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 126
- Data di uscita: 03-02-2004
Recensioni
Una raccolta di brevissimi racconti, come da titolo, descrizioni di momenti rubati alle vite di personaggi disincantati e ignavi, spesso succubi di una vita che scorre e a cui non si danno il disturbo di cambiare rotta. La scrittura è notevole, lo stile lineare, scorrevole, con un periodare piuttost Leggi tutto
Ho riletto Shorts a 20 anni di distanza da quando l'affrontai, appena pubblicato, nel 2004; ho fatto bene. Si tratta di una raccolta piuttosto scriteriata: ciò che accomuna maggiormente questi brevissimi racconti è l'essere stati scritti nei primi anni '90, nel periodo in cui Trevisan svolse i più Leggi tutto
Racconti brevi che descrivono l'umano con le sue nevrosi e le sue ossessioni. Personaggi tormentati dalla solitudine, dalla paura, a volte persino crudeli e disgustosi. Ma non manca chi riesce a vedere il bello troppo spesso dimenticato. I periodi sono molto lunghi e interrotti da incisi ripetuti, m Leggi tutto
"Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline." (Nuvole, p. 69)
Racconti brevissimi scritti dal 1993, un vero e proprio allenamento di scrittura (compreso un episodio in inglese). È un Trevisan quasi del tutto inventivo nella narrazione e - apparentemente - poco autobiografico. C’è il jazz, c’è la moto, c’è il racconto in prima persona e l’ispirazione a Bernhard Leggi tutto
Deludente. Una miscellanea di raccontini senza un respiro accordato. Alcuni sono scritti bene, la maggior parte scadono nel bozzettismo a buon mercato della descrizione di "tipi strani", a volte si finisce nella banalità come nel racconto impostato sull'invenzione del "nano più alto del mondo", che Leggi tutto
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