

Sinossi
Giovanni ha ventiquattro anni e ha coronato il suo sogno, quello di lavorare nella redazione di un quotidiano. Intorno a sé, però, ha soltanto colleghi più anziani, ormai apatici, storditi da un mestiere sempre più in crisi. Tranne uno, Sergio Fabiani, caposervizio della cultura, che gli affida il compito di scrivere un pezzo su Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, linciato in modo selvaggio dalla folla nel settembre 1944. Il giovane giornalista si immerge allora nella ricerca e nello scavo: sotto la guida paterna di Fabiani, Giovanni ci porta sui luoghi che furono teatro del fatto - il Palazzo di Giustizia, il Tevere, Regina Coeli -, ci mostra le testimonianze di chi quel massacro l'ha visto e documentato, e ce lo restituisce in un racconto vivido, crudo, reale. Chi era Carretta? Un fascista o un antifascista? Oppure uno della "zona grigia"? Con la precisione del reporter e l'abilità dello scrittore, Giovanni ricostruisce la storia di una condanna controversa, brutale, di certo ingiusta. Indagando le pulsioni e la rabbia che agitano la folla di quel settembre 1944 rivede, nella Roma liberata dal fascismo e dall'occupazione nazista, gli strepiti e i livori che si muovono, velenosi, nelle relazioni di oggi, nella comunicazione, sui social. Walter Veltroni torna con un romanzo intenso, capace di raccontare un passato ancora attuale, in cui possiamo leggere in controluce - e forse decifrare, un passo alla volta, insieme a Giovanni - il presente in cui viviamo.
- ISBN: 8817178438
- Casa Editrice: Rizzoli
- Pagine: 224
- Data di uscita: 19-03-2024
Recensioni
A ottant'anni dai fatti del settembre 1944, al giovane protagonista di questo romanzo-inchiesta (nato nel 2000 e appena laureato in legge, che ha coronato il suo sogno di entrare a far parte della redazione di un giornale) viene richiesto dal suo caporedattore di indagare sulla figura di Donato Carr Leggi tutto
Non so che dire. Il modo con cui la vicenda del linciaggio di Carretta è presentato è davvero geniale: attraverso gli occhi di due giovani professionisti vicini ai trent’anni di oggi (viene addirittura citata la docuserie di Netflix su San Patrignano e i conflitti Russia vs. Ucraina e Israele vs. Pa Leggi tutto
« Donato Carretta non ha ucciso nessuno, non meritava di morire. E se anche fosse stato duro come direttore del carcere di Civitavecchia o avesse lasciato correre le nefandezze di un capoguardia fascista, se anche non si volessero considerare gli oneri e i rischi che lui si assunse nel dopo 8 settem Leggi tutto
Interessante e ottimo spunto per ragionare sulla psiche delle folle. Personalmente ho trovato che l’abbia tirata un po’ troppo lunga rendendo le ultime 50 pagine difficili da digerire.
gne
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