Anche in tempo di pace, le biblioteche hanno sempre lottano contro la disinformazione, a favore dell’alfabetizzazione culturale.
In Ucraina, a causa dell’invasione russa in corso, le biblioteche hanno provato a reinventarsi, svolgendo un ruolo fondamentale di sostegno alla popolazione e offrendo a chi ne ha bisogno un rifugio antiaereo, un posto per dormire, corsi di mimetizzazione e, ovviamente, libri.
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“È davvero spaventoso quando scuole, biblioteche, università, ospedali e quartieri residenziali vengono bombardati”, ha dichiarato a NPR Oksana Brui, presidente dell’Ukrainian Library Association. Ma nonostante alcune biblioteche ucraine siano state distrutte dai bombardamenti, quelle rimaste in piedi, afferma Brui, sono piene di bibliotecari, lettori, bambini, rifugiati e volontari, dove “vengono organizzati centri di accoglienza per i rifugiati, ostelli e punti logistici, si tengono corsi di assistenza e vengono raccolti libri da trasferire nelle biblioteche dei paesi vicini”.
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Le biblioteche sono note per il silenzio e la tranquillità, ma ora sono segnate da un nuovo tipo di silenzio, diverso, “un silenzio assoluto“.
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