Gabriele Galloni è morto nel 2020, ad appena 25 anni. Da poco è uscito, postumo, “Bestiario dei giorni di festa” (di cui pubblichiamo tre brani). Su ilLibraio.it il ricordo del poeta, firmato da Renzo Paris

Gabriele Galloni, nato a Roma nel 1995, è morto nel 2020, ad appena 25 anni. Da poco è uscito, postumo, per l’editore Ensemble di Roma, Bestiario dei giorni di festa. Una raccolta di quaranta poesie su altrettanti animali, sul modello dei bestiari medievali e del Bestiaire di Guillaume Apollinaire, delle favole di Esopo e della poesia didascalica settecentesca.

Qui di seguito il ricordo dell’autore, firmato da Renzo Paris:

Gabriele Galloni me lo presentò Antonio Veneziani nella libreria romana di Empirìa. Eravamo lì per parlare di due poeti giovani: Giorgio Ghiotti e Gabriele Galloni. Antonio aveva scritto di Slittamenti, il suo esordio poetico, sottolineando la maturità stilistica, nonostante l’età. Ogni tanto mi telefonava chiedendomi un’intervista che avrebbe inserito nella sua tesi sulla scuola romana di poesia.

Ho scoperto più tardi che amava dimenticarsi degli appuntamenti ottenuti dai gestori delle pagine culturali dei giornali. Aveva una vita sentimentale molto intensa, una specie di voragine, in cui brillava il mare nero del suo inconscio. Mi spedì In che luce cadranno che mi colpì molto proprio per quella sua saggezza. Prendeva di petto il tema dei morti, delle ombre e aveva soltanto ventidue anni. Per provocarlo gli dissi di uscire dal crepuscolarismo e avventurarsi nei piaceri dannunziani. Mi promise che avrebbe affrontato il gioco dei piaceri, anche quelli privi di ironia.

Quando poi finalmente decise di salire da me per parlare della scuola romana, da Corazzini agli ultimi, gli capitò di morire.

Dunque: Bestiario dei giorni di festa già nel titolo rimanda ai bestiari medievali rivisti attraverso il Bestiaire di Guillaume Apollinaire. Sfilano gatti padroni, struzzi che girano in tondo rifiutandosi di andare sempre avanti, i maiali che grufolano nei liquami mortuari, passerotti smemorati, piccioni in decomposizione e poi il camaleonte che di notte capita che somigli al poeta. Si riconoscono anche i toni di Esopo e certa poesia didascalica settecentesca. Come scrive Ilaria Palomba, sua carissima amica: si tratta di una poesia ironica e visionaria.

Galloni_Bestiario-dei-giorni-di-festa

Su ilLibraio.it, tre brani dalla raccolta postuma:

Il camaleonte

Somiglia sempre a quello che non è.
A volte è un albero, a volte un’altra bestia –
di notte capita che sembri me.

*

La volpe

Ogni volpe avrà in sé un po’ di Mercurio,
il dio dei ladri, il dio dei truffatori.
Sarà il muso canino, il pelo spurio…

*

La balena

Inghiottirà tutta l’acqua di Dio?
La balena travolge le foreste
marine – è buio abbandonato l’Io.

 

 

Fotografia header: Gabriele Galloni - foto scattata da Arianna Vartolo ad Assisi

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