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Serie anni ’90: i libri cult per i bambini e i ragazzi della generazione Y

serie anni '90

In che modo le serie degli anni ‘90 hanno influito sull’immaginario della generazione Y? Cuccioli di drago, luna park stregati, mostriciattoli che si cibano di inchiostro e risucchiano via le parole dai libri, ma anche sorellanza e amicizia tra ragazze, senza dimenticare dei vermi alieni che entrano nel cervello: ecco i contenuti chiave di alcune delle saghe più amate dai bambini e dalle bambine degli anni ’90, che abbiamo raccolto in questo articolo.

Le iniziali più famose, insieme a quelle di J.K. Rowling, sono forse quelle di R.L. Stine, il creatore della serie anni ’90 di Piccoli Brividi (Mondadori), caposaldo della cultura horror con circa un centinaio di pubblicazioni, da La casa della morte, il primo volume edito in Italia nel 1995, a La maschera maledetta, Spaventapasseri viventi, Il campeggio degli orrori, Il fantasma del palcoscenico e Terrore dagli abissi. Titoli autoevidenti, con spaventi assicurati e storie semplici, nel cui finale ci si imbatte sempre in un’immagine iconica delle locandine dell’orrore: una mano che sbuca da sottoterra.

Per la collana de Il battello a vapore sono state due le serie anni ’90 più lette dai bambini alla fine del primo millennio.

La prima è Inkiostrik (Piemme, traduzione di Maria Bastanzetti e Marina Rotondo), della scrittrice tedesca Ursel Scheffler: il suo mostro nauseabondo atterrava in Italia nel 1993 ed era scritto per i bambini dai sette anni in su, come ricordava la copertina blu della casa editrice. Raccontava le vicende niente affatto banali di un mostriciattolo che si cibava di inchiostro, portando i piccoli protagonisti a fare tremendi strafalcioni e cancellando interi quaderni di esercizi.

La seconda serie anni ’90 de Il battello a vapore è Valentina (Piemme) e porta la firma di Angelo Petrosino: saga arancione, ovvero per lettori dai dieci anni in su, narrava le avventure di Valentina, che sono iniziate nel 1995 con Le fatiche di Valentina e che continuano fino a oggi. In totale conta più o meno un centinaio di volumi, in cui si alternano i dubbi, le sfide e le certezze di una bambina che frequenta la scuola elementare e che, libro dopo libro, cresce insieme a chi ha imparato a volerle bene.

La trilogia Queste oscure materie (Salani, traduzioni di Marina Astrologo, Alfredo Tutino, Francesco Bruno) di Philip Pullman è invece una serie anni ’90 ambientata in un universo parallelo, in cui tutto sembra uguale al nostro (le prime azioni si svolgono a Oxford e Londra, per esempio), ma con qualche differenza (ogni essere umano è seguito da un animale parlante che è la sua anima incarnata, il daimon). La protagonista è una ragazzina sveglia e avventurosa, Lyra, che con il suo daimon-donnola Pantalaimon attraversa vari mondi per provare a risolvere i drammi creati dagli adulti.

Uscita nel 1995 in Italia, la trilogia ha riscosso immediatamente un grande successo, trattandosi di una saga di romanzi complessa, che tira in ballo spiritualità, clero, bestie pelose e tradimenti. Nel 2007 il suo adattamento cinematografico con Nicole Kidman e Daniel Craig si è fermato a La bussola d’oro, primo romanzo della serie, mentre dal 2019 è iniziata la serie His Dark Materials per HBO, di cui sono già uscite le prime due stagioni.

E arriviamo ad Harry Potter (Salani): la serie anni ’90 scritta da J. K. Rowling, è arrivata in Italia nel 1998 e ha travolto tutto, diventando un fenomeno internazionale. La copertina de La pietra filosofale illustrata da Serena Riglietti, in quel periodo ancora studentessa all’Accademia di Belle Arti, è diventata un simbolo non solo per i bambini di quel periodo, ma anche per i loro genitori e per chiunque si ritrovasse il libro fra le mani. Grandi e piccini si sono ritrovati uniti da un’unica passione e hanno imparato a far levitare le piume con l’incantesimo Wingardium Leviosa.

Anche gli Animorphs (Mondadori) sono intervenuti sul finire degli anni ‘90 a dare una mano di fantasy fantascientifico alla formazione dei ragazzi di quegli anni. La scrittrice statunitense K.A. Applegate ha creato una serie di una cinquantina di libri in cui una specie aliena, gli Yeerk, tentava di invadere la terra: si trattava di inquietanti lumaconi capaci di attorcigliarsi intorno al cervello di un essere umano per controllare tutto, dai pensieri ai suoi movimenti. A difendere le sorti del pianeta erano cinque ragazzi a cui era stato assegnato il potere di trasformarsi in animali. La saga ha attirato grande attenzione tra bambini e giovani adulti, e ha portato alla nascita di fandom e allo sviluppo di altrettante fanfiction a loro dedicate.

Il club delle baby-sitter (Mondandori), ideato da Ann M. Martin, era una serie anni ’90 che raccontava invece le storie delle amiche Kristy, Mary Ann, Claudia e Stacey, diverse l’una dall’altra ma legate dalla loro occupazione di baby-sitter. E che importa se avevano solo dodici anni? Ogni loro impresa era comunque destinata al successo. Uscita per la prima volta sul finire degli anni ‘80, la serie è proseguita per tutto il decennio successivo ed è stata ripubblicata in Italia in diverse edizioni anche di recente, dato il successo della serie targata Netflix.

Non tutti sanno, poi, che il celebre Ascolta il mio cuore (Mondadori) è il primo titolo della Saga di Lossai di Bianca Pitzorno pubblicato per la prima volta nel 1991. Le protagoniste, Prisca, Elisa e Rosalba, sarebbero riapparse infatti come personaggi secondari nei libri Diana cupido e il commendatore, Re Mida ha le orecchie d’asino e La voce segreta. In questo caso la saga non rispettava tutti i criteri tradizionali, diventando piuttosto un racconto corale ambientato sempre nello stesso universo: la Sardegna degli anni ‘50, popolata da bambine ribelli, cocciute e dal cuore grande, che venivano seguite lungo le loro avventure.

Se c’è una cosa che ci ha insegnato questo decennio è che i bambini amano ascoltare anche storie di creature rivoltanti e gelatinose, e proprio su questo ha fatto affidamento un’altra delle serie anni ‘90 più seguite: Brutte Scienze (Salani), l’opera di divulgazione scientifica dell’autore britannico Nick Arnold, pubblicata in Italia a partire dal 1997. L’autore, insieme all’illustratore Tony De Saulles, faceva leva sul gusto di tanti bambini per l’orrido, costruendo narrazioni dedicate a Rospi, puzzole, anaconde ed altre meravigliose bestiacce, oppure a Ossa, trippe, budella e altre meraviglie del corpo umano, continuando con Catarro, peste, febbre gialla e altri mefitici malanni, così da veicolare un sapere scientifico e divertente al tempo stesso.

Non è un caso che molte di queste serie anni ’90 siano state riscoperte negli ultimi anni, ispirando numerose trasposizioni cinematografiche o televisive: chi è cresciuto negli anni ‘90 è ormai un giovane adulto, e quell’immaginario gli è rimasto cucito addosso proprio come uno Yeerk rimaneva appiccicato al cervello degli esseri umani.

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