Leggendo “La notte ha la mia voce” di Alessandra Sarchi ci si libera dagli schemi di una perfezione vuota di significati e si entra nel territorio del possibile, dove ognuno, misurandosi con il suo confine, ritrova spazi ariosi per immaginare e riscrivere la propria essenza nascosta… di Maria Anna Patti (CasaLettori)

In La notte ha la mia voce (Einaudi Stile libero) le parole arrivano al cuore come una carezza. La menomazione fisica della protagonista diventa esperienza collettiva per rileggere la relazione tra corpo e materia. Ci si libera dagli schemi di una perfezione vuota di significati e si entra nel territorio del possibile, dove ognuno, misurandosi con il suo confine, ritrova spazi ariosi per immaginare e riscrivere la propria essenza nascosta.

sarchi

Amicizia, amore, maternità, complicità sono architravi di un mosaico letterario perfetto. Alessandra Sarchi ci fa raggiungere le vette del non detto, affronta il silenzio, ne fa luogo di emozioni. Riesce a cogliere nei ricordi d’infanzia quel legame tra prima e dopo, che spesso sfugge.

Mesce con leggerezza lingua e immagine regalando non una ma diverse opere d’arte che hanno per soggetto la nostra vita. Decisiva è la figura di Giovanna, capace di inventare un presente negato e la sua voce sensuale accompagna, commuove, diverte. La sua positività nascendo dal dolore è lezione di umanità, desiderio di esserci, volo oltre le barriere della superficialità.

Un romanzo scritto con amore, dedicato a chi ha paura di guardarsi dentro. Accanto ad Alessandra ci sentiamo forti, a lei ci affidiamo e nella danza immaginaria ci perdiamo felici perché la scrittura può essere mistero e speranza, luce e certezza.

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L’AUTRICE – Maria Anna Patti, appassionata lettrice siciliana, è l’ideatrice di @CasaLettori, punto di riferimento su Twitter per chi ama i libri. Qui la nostra intervista.

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