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“Un ponte di libri”: autobiografia di Jella Lepman, donna straordinaria

Jella Lepman un ponte di libri

Autobiografia di una donna straordinaria, Un ponte di libri (Sinnos, traduzione di Anna Patrucco Becchi, curatrice del volume) è la storia di Jella Lepman raccontata di suo pugno, le memorie di una profonda fiducia nei confronti della letteratura e dei bambini, nella convinzione che i libri per l’infanzia possono, in un certo senso, cambiare il mondo.

Jella Lepman era fuggita dalla Germania nazista nel 1936, in quanto ebrea, e si era rifugiata in Inghilterra, dove divenne giornalista per la BBC e la ABSIE, l’emittente americana in Europa. Al termine della guerra, il governo degli Stati Uniti le propose il coordinamento di un’organizzazione dedicata al sostegno e all’assistenza delle donne e dei bambini tedeschi, che lei accettò; quell’incarico fu il trampolino di lancio per un’intuizione geniale, legata ai libri e alla letteratura per l’infanzia: Jella Lepman era convinta che la letteratura e i libri potessero essere lo strumento di mediazione culturale necessario a sanare una ferita profonda come quella lasciata dalla seconda guerra mondiale. Riteneva, in particolare, che i libri per l’infanzia potessero crescere una generazione che avrebbe dato vita a una Germania diversa da quella che aveva costretto una popolazione intera a rinunciare alla propria libertà di parola e di pensiero. Sognava di poter costruire ponti di libri che unissero i bambini tra di loro, abbattendo le barriere politiche e culturali che il nazismo aveva eretto nella popolazione, e a questo dedicò il resto della sua vita.

Il sogno diventò molto più grande di quanto originariamente concepito: grazie all’operato della Lepman ebbe inizio la Mostra Internazionale di Libri per Bambini di Monaco, che nel 1946 fu la prima esposizione nazionale tedesca dopo la guerra; fondò anche la Jugendbibliothek di Monaco, la più grande biblioteca di libri per bambini al mondo, sotto la sua direzione; nel 1952 rese possibile la nascita di un’associazione interamente dedita alla promozione della lettura per bambini e ragazzi, l’IBBY (International Board on Books for Young People), tutt’ora attiva e non soltanto in Germania.

L’autobiografia Un ponte di libri prende il titolo proprio da questo sogno della Lepman, ed è la storia di un impegno incessante, basato sulla letteratura e i bambini, nella speranza che fosse possibile costruire un mondo diverso da quello che l’aveva costretta a fuggire dal suo paese. Non solo, Lepman racconta dall’interno una grande campagna di promozione della lettura rivolta ai più piccoli, un’iniziativa significativa anche dal punto di vista politico e sociale, capace di ricordare al lettore quanto siano importanti la lettura e l’istruzione in una società libera.

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