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Lo chiamano “l’editore dei bambini poveri”. Questa è la sua piccola grande storia

Sul Venerdì di Repubblica si racconta una bella storia dalla Francia, quella di Vincent Safrat (nella foto, tratta da Le Monde), soprannominato “l’editore dei poveri”, che ogni giorno, a bordo del suo camioncino pieno di scatole contenenti volumi illustrati, attraversa il suo Paese in cerca di scuole in cui vendere, a pochissimo prezzo, i suoi libri.

Un editore-libraio “ambulante”, dunque, che privilegia le scuole più povere, puntando su libri low cost, ma di qualità (che vende a soli 80 centesimi), destinati a bambini dai 3 ai 12 anni. Solo nel 2015 ha così venduto quasi 2 milioni e mezzo di titoli, “porta a porta”.

Sin da quando aveva 19 anni, l’obiettivo di Vincent Safrat (che, cresciuto in una famiglia modesta, non amava studiare) è stato chiaro: “Aiutare le persone più deboli attraverso i libri”. E ancora: “Il libro come forma di lotta e di emancipazione”. All’inizio, i libri che distribuiva gratuitamente, li chiedeva alle casa editrici francesi. Si trattava di testi rimasti invenduti e destinati al macero. Nel 1992 ha fondato un’associazione, e si è reso conto di dover guardare non ai lettori adulti, ma ai bambini. Non solo: ha scoperto che, puntando su grandi tiratura e sulla distribuzione fai da te, sarebbe potuto diventare un editore. E così ha cominciato a girare per i quartieri parigini (e non solo) più degradati, rivolgendosi alle scuole.

Oggi, la sua associazione, Lire c’est partir, ha 13 dipendenti e 5 furgoncini che girano la Francia. Non solo: vende i suoi libri anche su internet (una maestra, per capirci, con 20 euro può avere 25 copie, spese di spedizione comprese).

Ma come si fa a vendere un libro originale, illustrato, a 80 centesimi? Vincent spiega al Venerdì che all’autore vanno 1500 euro. Altri 1500 all’illustratore. Con tirature di 20mila copie, le spese di stampa sono pari a circa 30 centesimi a titolo. E poi c’è una quota per i diritti. L’obiettivo, in questo caso, è la promozione della lettura, non tanto il guadagno. Ma senza una rete costruita negli anni, e alla fiducia di tante insegnanti, sarebbe difficile, forse impossibile, riprodurre l’esperienza.

Tra gli autori che hanno donato una loro storia all’editore dei poveri, anche il Nobel Le Clézio.


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