Dopo il “libro che si pianta” proveniente dall’Argentina, dagli Stati Uniti arriva il primo esemplare di libro “potabile”. Come ha recentemente raccontato tgcom24, il Drinkable Book è formato da pagine che contengono le istruzioni per la depurazione idrica e, contemporaneamente, fungono da filtri adatti a eliminare fino al 99% dei microrganismi nocivi.
Sviluppato dalla dottoressa Teri Dankovich, ricercatrice della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, e presentato all’ultimo convengo dell’American Chemical Society di Boston, il “libro da bere” è pensato per i paesi in via di sviluppo che non hanno accesso all’acqua potabile: “Tutto quello che c’è da fare – ha dichiarato la dottoressa – è strappare un foglio di carta dal libro, metterlo in un contenitore a mo’ di filtro e versarvi sopra l’acqua; le pagine sono, infatti, realizzate con carta trattata e contengono nanoparticelle di argento o rame in grado di uccidere i batteri dell’acqua che le attraversa. I risultati degli esperimenti, condotti su campioni di acqua raccolti in 25 siti contaminati in Sudafrica, Ghana e Bangladesh, hanno dimostrato che una pagina è in grado di depurare oltre cento litri di acqua”.
Secondo i calcoli, un libro può produrre acqua potabile per 4 anni: “Il prossimo passo del progetto – conclude Teri Dankovich – è quello di produrre una versione commercializzabile del libro e capire se con il Drinkable Book possono essere rimossi altri microrganismi potenzialmente dannosi come i virus”.