Silvia Bencivelli è in libreria con “Le mie amiche streghe”, un romanzo che ha per protagonista una giornalista scientifica alle prese con delle amiche difficili… – Su ilLibraio.it l’intervento dell’autrice, molto attuale, a proposito della disinformazione scientifica in Italia, online e non solo

Fake news, post verità, bufale e fandonie. È il tormentone degli ultimi mesi, in cui pare che sia stato appena scoperto che, in fatto di scienza e di salute, girano un sacco di stupidaggini. A lato, la solita domanda: perché in Italia, oggi, sono tanto diffuse? Sottovoce: sarà mica colpa di internet?

Beh, ci consoli sapere che non sono affatto più comuni in Italia che all’estero, e che non sono nemmeno più diffuse oggi che un tempo. Per dire: è da venti secoli che crediamo che Nerone abbia incendiato Roma e invece esistono dati attendibili che provano come, quella sera lì, Nerone fosse ad Anzio.

Non è una magra consolazione: è anzi un’osservazione chiave. Perché credere alle fiabe fa parte della nostra umanità. Cercare risposte facili a problemi difficili: lo facciamo tutti, nessuno ne è immune. Per questo si deve prima di tutto fuggire la tentazione di considerare che gli altri siano sciocchi. Chi crede alle “terapie alternative” e si fa spillare soldi per quattro compresse di zucchero, chi guarda il cielo e ha paura delle “scie chimiche”, chi sceglie gli amici sulla base dell’oroscopo. E tanto più chi, di fronte a un problema di salute serio che la medicina non può risolvere, si rivolge allo stregone. Sono persone con le fragilità che abbiamo tutti: sono i nostri amici, siamo noi.

Un problema però c’è. Ed è che su questa nostra umana debolezza c’è chi ci guadagna. E quando va male, questi ci possono portare a preferire un armamentario di costose cose inutili alle cose utili che invece la medicina può fare.

Ogni volta che la cronaca ci ricorda che questo accade, salta su qualcuno a concionare che tutto dipende dalla “carenza di cultura scientifica nel nostro paese”. E magari fosse così. Perché se fosse così basterebbe studiare. Purtroppo ci sono due ragioni più gravi, e inevitabili: la prima è che la vita è fatta anche di dolore e insicurezza, e la seconda è che tra noi ci sono disonesti.

Internet ha soltanto aggiunto pochi elementi di complicazione. Ha distorto il peso apparente dei gruppi, e li ha trasformati in tifoserie: per esempio ci ha fatto credere che i seguaci delle teorie del complotto siano tantissimi, mentre sono pochi ma agguerriti e con un sacco di tempo libero. E poi ha reso più difficile la distinzione tra chi sa e chi non sa, minando l’asimmetria conoscitiva che faceva sì che, un tempo, del medico ci si fidava e basta. Va aggiunto che internet è spietato, e se la comunicazione “ufficiale” avviene attraverso siti poco comprensibili, magari creati da qualcuno con scarse intenzioni didattiche e nessuna vocazione comunicativa, allora l’asimmetria conoscitiva va proprio a remengo.

Ma si può fare qualcosa? Sì, forse sì. Partendo dalle zone grigie. Cioè dai tanti che, magari per un periodo della vita o di fronte a un certo problema, si affidano al magico anche se avrebbero tutti gli strumenti logici per difendersi. Un modo potrebbe essere quello di ripensare la comunicazione della salute su internet. Un altro, più ambizioso, è ripensare la comunicazione della salute in tutti i suoi aspetti. Ricordandoci quanto siamo fallibili noi uomini ma anche quanto ci piaccia farci raccontare delle storie. Scriverne una sulle mie amiche è stato il mio modo per cominciare a vedere se davvero funziona.

fake news le mie amiche streghe silvia bencivelli copertina

L’AUTRICE E IL LIBRO – Laureata in medicina e chirurgia, Silvia Bencivelli, fa la giornalista scientifica e scrive per la Repubblica e Le Scienze. Le mie amiche streghe (Einaudi), in libreria in questi giorni, è il suo primo romanzo, la cui protagonista, Alice, è un medico che fa la giornalista scientifica, come la sua autrice. Inoltre Alice non beve caffè, ha paura dei gabbiani, cura la gastrite con le banane e adora gli aperitivi; frequenta le stesse amiche fin dalle scuole elementari ma recentemente le trova insopportabili: c’è quella che non vuole vaccinare i figli, quella che segue l’ultima dieta del momento, quella che legge il futuro negli oroscopi, quella che crede alle pozioni miracolose, alle terapie alternative, ai magici benefici del cetriolo e agli spaventosi malefici di generiche multinazionali del male. Alice perde la pazienza e si lancia in rigorose filippiche nel tentativo di far ragionare le amiche di una vita, ma anche a lei sfugge le semplice verità delle emozioni che, a volte, tradiscono. Nel suo romanzo d’esordio Silvia Bencivelli si presenta con voce ironica, un punto di vista originale e una galleria di personaggi irresistibili nel loro realismo.

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