Renzo Bistolfi

«Cos'è successo?» chiese una donna. «Mah. Sarà qualcuno che è rimasto chiuso fuori di casa», rispose un'altra. «E il fumo?» chiese un uomo che a giudicare dalla tuta doveva essere un operaio dei cantieri navali. «Boh, vai a sapere... Avranno lasciato il pentolino sul fuoco.» «Alla faccia del pentolino!» «Sì. E la Croce Verde invece a cosa serve? I carabinieri?» rimarcò l'uomo scuotendo la testa. «Mah. Allora non saprei...» Un'altra donna si voltò con l'aria di quella che sa tutto, e concluse: «No. Secondo me è successo qualcosa.»

L'una di notte, in punto. Una piccola persiana nell'ammezzato si sollevò appena e ricadde con un colpo secco. Tloc. Poco dopo, dabbasso, si udì il sonoro tlac di una serratura che girava: una, due, tre mandate, poi il portone verde si aprì lentamente di un palmo, due occhi acuti e prudenti scrutarono il vicolo: nessuno. Via libera.

Angiou alzò il braccio per ripararsi il petto, avvertì un colpo alla spalla, si scansò di lato e ricevette un altro colpo più in basso, al fianco, come se lo avessero colpito con due pugni nemmeno troppo vigorosi. Non provò dolore, solo un'improvvisa stanchezza, sentì le forze abbandonarlo di colpo. Vacillò. Il sacco gli cadde dalla spalla e sprofondò nell'acqua sollevando uno schizzo giallo. Angiou si piegò su se stesso, portò una mano al fianco, con l'altra si aggrappò al muro. Quegli occhi continuavano a fissarlo attraverso la pioggia, come in attesa che il gesto facesse effetto e le gambe cedessero. Ma accadde qualcos'altro.

Paolo sapeva benissimo cosa c’era alle sue spalle. C’era una parete tappezzata in verde mela, una credenza bassa con sopra il busto di marmo del nonno Gerolamo e, dietro, una serie di ritratti di famiglia. A destra, dove per un attimo si era appuntato lo sguardo della donna, c’era un quadro che raffigurava due bambini identici, vestiti alla marinara: uno era seduto su un pouf di velluto rosso, l’altro, in piedi, poggiava una mano sulla spalla del fratello e nell’altra stringeva un cerchio di legno. Quello seduto era lui e quello in piedi suo fratello Pietro, il suo gemello. L’altra metà del mondo: la metà cattiva.

A mano a mano che si avvicinava, il dottor Cabella lasciò andare un sorriso divertito. Sul marciapiede, c'erano tre vecchiette dall'aspetto bizzarro, vestite di scuro, con buffi e antiquati cappellini di paglia. Chiacchieravano a tutto vapore con un'altra vecchietta, dal naso adunco e il collo raggrinzito come quello di una lucertola, rintanata sotto una persiana del piano rialzato. Alla finestra, Luigina Leoncini, una sua mutuata; sul marciapiede, le signorine Devoto, autorità riconosciute e incontrastate della via Privata Vassallo e del quartiere circostante, nonché sue affezionate clienti.

Una porta si aprì e comparve una donna anziana dai fianchi larghi e corpulenti, che contrastavano con il busto esile, e le braccia nude e grassocce, ornate da una quantità di braccialetti e ciondoli come una diva del cinema. Indossava uno sgargiante abito a fiori gialli su fondo azzurro e camminava in fretta, curva in avanti. Portava un paio di strani occhiali di tartaruga a forma di farfalla che sembravano farle caldo e una crocchia di capelli color carota, appuntata disordinatamente con le forcine.

Ferragosto rinfresca il bosco. Così, dopo un agosto infuocato erano arrivati alcuni temporali violenti che avevano raffrescato l'aria e, in quel pomeriggio di metà settembre dal cielo terso e i colori malinconici dell'estate che volge al termine, il signor Tarcisio Marcenaro era contento, poiché da giorni l'afa era cessata e lui aveva potuto riprendere la sua vita consueta, i cui ritmi erano scanditi da una precisione cronometrica.

Angiou alzò il braccio per ripararsi il petto, avvertì un colpo alla spalla, si scansò di lato e ricevette un altro colpo più in basso, al fianco, come se lo avessero colpito con due pugni nemmeno troppo vigorosi. Non provò dolore, solo un’improvvisa stanchezza, sentì le forze abbandonarlo di colpo. Vacillò. Il sacco gli cadde dalla spalla e sprofondò nell’acqua sollevando uno schizzo giallo. Angiou si piegò su se stesso, portò una mano al fianco, con l’altra si aggrappò al muro. Quegli occhi continuavano a fissarlo attraverso la pioggia, come in attesa che il gesto facesse effetto e le gambe cedessero. Ma accadde qualcos’altro.

Angiou alzò il braccio per ripararsi il petto, avvertì un colpo alla spalla, si scansò di lato e ricevette un altro colpo più in basso, al fianco, come se lo avessero colpito con due pugni nemmeno troppo vigorosi. Non provò dolore, solo un improvvisa stanchezza, sentì le forze abbandonarlo di colpo. Vacillò. Il sacco gli cadde dalla spalla e sprofondò nell acqua sollevando uno schizzo giallo. Angiou si piegò su se stesso, portò una mano al fianco, con l altra si aggrappò al muro. Quegli occhi continuavano a fissarlo attraverso la pioggia, come in attesa che il gesto facesse effetto e le gambe cedessero. Ma accadde qualcos altro.

Angiou alzò il braccio per ripararsi il petto, avvertì un colpo alla spalla, si scansò di lato e ricevette un altro colpo più in basso, al fianco, come se lo avessero colpito con due pugni nemmeno troppo vigorosi. Non provò dolore, solo un improvvisa stanchezza, sentì le forze abbandonarlo di colpo. Vacillò. Il sacco gli cadde dalla spalla e sprofondò nell acqua sollevando uno schizzo giallo. Angiou si piegò su se stesso, portò una mano al fianco, con l altra si aggrappò al muro. Quegli occhi continuavano a fissarlo attraverso la pioggia, come in attesa che il gesto facesse effetto e le gambe cedessero. Ma accadde qualcos altro.

Paolo sapeva benissimo cosa c’era alle sue spalle. C’era una parete tappezzata in verde mela, una credenza bassa con sopra il busto di marmo del nonno Gerolamo e, dietro, una serie di ritratti di famiglia. A destra, dove per un attimo si era appuntato lo sguardo della donna, c’era un quadro che raffigurava due bambini identici, vestiti alla marinara: uno era seduto su un pouf di velluto rosso, l’altro, in piedi, poggiava una mano sulla spalla del fratello e nell’altra stringeva un cerchio di legno. Quello seduto era lui e quello in piedi suo fratello Pietro, il suo gemello. L’altra metà del mondo: la metà cattiva.