“I lettori non devono sentirsi soli”. Ne è convinto Antonio Di Summa, responsabile del rilancio della Libreria Francavillese, in provincia di Brindisi. Che anche grazie all’aiuto dei social network sta cercando di costruire una vera comunità di lettori. In una regione in cui, nel 2014, il 70,8 dei cittadini non ha letto neppure un libro nel corso dell’anno… – La (bella) storia

Stando all’ultimo rapport Istat sulla lettura, nel 2014 ben il 70,8 dei cittadini pugliesi (dai sei anni in più) non ha letto neppure un libro nel corso dell’anno. Peggio solo la Sicilia (71,8%): dati davvero sconfortanti. Eppure, in Puglia, come del resto anche in Sicilia, non mancano le attività di promozione della lettura, come pure sono numerose le librerie che lottano ogni giorno per migliorare lo stato delle cose in questo ambito.

Restando alla Puglia, un esempio positivo è senz’altro rappresentato dalla Libreria Francavillese: siamo a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, dove questa realtà indipendente è presente sul territorio da circa 40 anni; recentemente è stata presa in gestione dal giovane Antonio Di Summa, subentrato ai genitori. L’obiettivo? Specializzare questa librerie, molto attiva sui social network, nella varia e nei libri illustrati. Ad aiutare Di Summa c’è Marco Montanaro, che ha  pubblicato libri con piccoli e medi editori e collaborato con altri editori e riviste indipendenti, e che si occupa proprio dei social, con l’intento di creare attorno alla libreria una comunità di lettori.

La Libreria Francavillese, ormai un punto di riferimento per la vita culturale cittadina, organizza incontri con gli autori (locali e non),  laboratori per bambini, gruppi di lettura organizzati dagli studenti e letture pubbliche.

Così Antonio Di Summa sintetizza la sua missione: “I lettori non devono sentirsi soli, questo è ovvio, ma specialmente devono sentire il potere che hanno, che non sta solo nella scelta. I librai vestono càmici di storie, esperti farmacisti della carta, raccontano, consigliano, prendono decisioni. Allora la libreria non può che essere il luogo in cui il lettore può esercitare questo potere”. E ci spiega ancora: “Come librai indipendenti ci impegniamo a tenere alta una tensione culturale, un dialogo felice e far sì che la libreria diventi il grande tavolo che trova spazio al suo interno. Tutti i luoghi di aggregazione hanno i propri tavoli; così quello nella mia libreria serve a tutto, anche a mangiarci alle volte, per accompagnare l’intera vita. Le comunità di lettori si creano invitandoli a prender posto, a trasformarlo, anche quando non ci sono”.

Nella provincia pugliese una libreria cerca di costruire una vera

(dalla pagina Facebook della libreria)

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