Il 2024 del mercato librario è iniziato con il segno meno, e in difficoltà sono soprattutto le librerie indipendenti, in particolare in città come Milano, alle prese con il caro affitti e il carovita. Dall’appello di Cristina Di Canio (La Scatola Lilla) all’allarme lanciato dall’associazione Lim (Librerie Indipendenti Milano): “Le 36 associate sono tutte a rischio”. A inizio 2024 hanno chiuso due negozi, mentre uno ha appena aperto… – Il punto della situazione

Il 2024 del mercato librario è iniziato con il segno meno, come anticipato dall’Associazione Italiana Editori in vista del Salone del libro di Torino, dove se ne parlerà (il 10 maggio alle 10.30 in Sala Blu): nei primi tre mesi dell’anno, infatti, l’editoria italiana di varia (ovvero romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione), è in flessione rispetto ai primi tre mesi del 2023 del 4,1% a valore, con un venduto a prezzo di copertina pari a 357,2 milioni di euro (a copie la flessione è del 4,8%, con vendite pari a 23 milioni di copie).

Al tempo stesso, va specificato che rispetto ai primi tre mesi del 2019, riferimento per il periodo pre-pandemia, l’incremento è invece del 16,5% a valore e del 13,1% a copie.

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“A RISCHIO 3.500 IMPRESE”

A commentare i dati anticipati dall’AIE arrivano anche Paolo Ambrosini di Ali Confcommercio, Antonio Terzi di Sil Confesercenti e Medardo Montaguti di Federcartolai Confcommercio, che in una nota congiunta hanno sottolineato: “La flessione di mercato certificata dai dati resi noti oggi da AIE conferma quanto già le nostre imprese ci hanno evidenziato. Meno fatturato comporta meno redditività per le imprese con conseguenti minori investimenti sino ad arrivare al rischio di chiusure e/ o di riduzione del personale. Ma a rendere ancora più preoccupanti i dati è la totale assenza ad oggi di una politica pubblica per il settore che se non accompagnato rischia di non tenere e di portare i dati del primo trimestre a valori ancora più pesanti nei prossimi mesi. A rischio ci sono, solo nel settore librario 3.500 imprese e 11.000 occupati. Per questo torniamo anche qui a richiedere un tavolo di confronto istituzionale al presidente del consiglio Meloni, al ministro Sangiuliano e ai presidenti delle commissioni parlamentari Sen. Marti e On.le Mollicone”.

L’APPELLO DELLA LIBRAIA CRISTINA DI CANIO

“Un luogo dove voler tornare, dove fermarsi e dove dimenticarsi della frenesia milanese”: poco più di un anno fa, raccontavamo la riapertura in una nuova sede, sempre a Milano, in zona Porta Romana, di La Scatola Lilla, la libreria di Cristina Di Canio (adiacente al bistrot Après-Coup).

Nei giorni scorsi, via social la stessa Di Canio ha coraggiosamente ammesso le difficoltà: “(…) Io ce la sto mettendo tutta ve lo assicuro, ma arranco e non voglio più fingere. Sono circondata da realtà editoriali pazienti e comprensive che sanno cosa abbia significato non lavorare a pieno regime per 3 anni (tra covid traslochi di casa e chiusura negozio), per di più in una città come Milano che perdona sempre meno chi fa fatica e aumenta il costo della vita in modo insostenibile. Sto ammettendo un fallimento? Può darsi. Ho iniziato terapia, per affrontare la mia precarietà. Vivo vendendo libri, ma non basta. Ne servono sempre di più. Sento che questa nuova casa per la scatola lilla potrebbe essere quella giusta, ma non so se abbia il tempo per dimostrarlo. Svolgo diversi lavori in parallelo, ma non è sufficiente. Cosa posso fare? Per prima cosa essere sincera con me stessa e non vergognarmi più. Quindi oggi sono qui a chiederti se hai voglia di scegliere un libro e di acquistarlo sul mio sito, sarebbe per me un gesto importante. Mi sembra di mendicare e non so quanto sia giusto farlo; se la mia richiesta ti ha offeso, ti prego di scusarmi, ma ho bisogno di capire se ci sia una soluzione o se sia arrivato il momento di immaginare per me un futuro diverso e lontano dai libri.  Grazie di aver letto fin qui”. Un sentito appello a lettrici e lettori, dunque.

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A MILANO GIA’ DUE LIBRERIE INDIPENDENTI HANNO CHIUSO A INIZIO 2024

Nei mesi scorsi, tra l’altro, a Milano si è parlato spesso delle difficoltà che stanno vivendo le librerie indipendenti.

LIM: “LIBRERIE INDIPENDENTI A RISCHIO”

Su Repubblica ne ha parlato Luca Ambrogio Santini, libraio itinerante e presidente dell’associazione Lim (Librerie Indipendenti Milano): “Lim raccoglie trentasei librerie milanesi e sono tutte a rischio. La causa principale, in una Milano così cara, è l’affitto“.

Come ricorda sempre l’edizione milanese del quotidiano, è stato aperto un tavolo tra Lim e Comune di Milano, e il prossimo incontro è fissato a fine maggio. “Lim porterà all’Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro Alessia Cappello, all’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e all’Assessore al Bilancio Emmanuel Conte i criteri per istituire un albo milanese delle librerie di qualità“.

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MA C’E’ CHI APRE…

Tra le ultime chiusure in città, quella della libreria Corteccia, in via Lanino, traversa di via Foppa, zona che negli ultimi anni è stata alle prese con il cantiere della M4 (in questa intervista al Giorno le libraie parlano delle motivazioni che hanno portato alla chiusura). E sempre Il Giorno ha ricordato che sempre quest’anno ha chiuso anche la libreria Tiritera di via Govone, a pochi passi da via MacMahon (anche se, anticipa ancora il quotidiano, c’è un trio di ragazze che sempre in via Govone sta per aprire Chissadove…). E infatti la nuova libreria ha aperto proprio nei giorni scorsi

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