Noi moriamo a Stalingrado
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Sinossi
Erano contadini, artigiani, operai, commercianti. Settantasette italiani, tra i 20 e i 35 anni, precipitati nel peggior mattatoio della seconda guerra mondiale: Stalingrado. Erano del 127° e 248° autoreparto: avevano portato uomini e rifornimenti alla VI armata di Paulus e dovevano rientrare dopo aver riempito gli autocarri con la legna per affrontare l'inverno. Furono invece bloccati dall'avanzata dell'Armata Rossa alla fine di novembre del 1942. L'evento che cambiò le sorti del conflitto viene vissuto dal basso, il massacro dei combattimenti s'intreccia ai tormenti di poveri soldati: freddo, malattie, fame crescente. La loro lenta agonia è raccontata dalle lettere spedite a casa. Le ultime, in gennaio, testimoniano la fine di ogni speranza. Dopo la resa, la prigionia falcidia i sopravvissuti. Solo due rivedranno l'Italia. Oggi la loro memoria vive nel ricordo dei familiari. Alfio Caruso, in una sorta di doloroso pellegrinaggio, li ha rintracciati quasi tutti.
- ISBN: 8830423963
- Casa Editrice: Longanesi
- Pagine: 271
- Data di uscita: 02-11-2006
Recensioni
La storia narrata in questo saggio è pressoché sconosciuta ai più, ma ci furono anche due reparti italiani che furono inghiottiti in quella carneficina che fu la battaglia di Stalingrado. La vicenda riguarda appunto due reparti di autieri appartenenti alla sciagurata A.R.M.I.R. che furono inviati a S Leggi tutto
Un libro ben scritto, che fa luce su avvenimenti e personaggi misconosciuti dalla storiografia "classica"
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